Criminalizzare chi accoglie è al di fuori dei valori fondanti del PD

Sandra Zampa “Così si criminalizza chi accoglie E bisognerebbe fare il contrario”
“Si è posta al di fuori del nostro sistema di valori politici e civili”

Intervista di Ilaria Venturi a Sandra Zampa su La Repubblica (ed. Bologna) del 7 agosto 2017

«La proposta che fa e le sue parole sono completamente fuori dal sistema dei valori sul quale si fonda il partito democratico ».

Sandra Zampa, la deputata Pd prima firmataria della legge sulle misure di protezione dei minori stranieri non accompagnati, boccia senza appello la sindaca di Codigoro del suo stesso partito.

Alzare le tasse ai privati che accolgono rifugiati e controllare le loro abitazioni. Un provvedimento contestato all’interno del partito, uno sbaglio per lo stesso Renzi. Lei è sulla stessa linea?

«Certo. Quella delle tasse è una provocazione di cui non si sentiva il bisogno. Sul resto è anche peggio: così si criminalizza chi accoglie. Invece devi fare il contrario: agevolare chi si rende disponibile ad ospitare i rifugiati. E poi devi controllare le strutture, ma nella direzione opposta alle intenzioni della sindaca. Devi cioè verificare se queste funzionano al meglio. Io ho appena visitato un centro a Cesena che non lavorava bene».

I sindaci sono sotto pressione, scavalcati dai prefetti che smistano anche in strutture private i richiedenti asilo.

«Questo è sbagliato, i prefetti devono cercare collaborazione».

Sull’accoglienza ai migranti il Pd va in tilt. Il tema è difficile, ma il partito dovrebbe tenere.

«Purtroppo sì, è vero: il Pd ha spesso balbettato e sbandato, perché è un tema difficile, che fa paura e sul quale la tentazione è quella del facile consenso. Questo accade anche tra i nostri elettori, molti mi scrivono dicendo: sì, però… ».

Come dovrebbe reagire il Pd?

«Dovrebbe tenere duro, informare correttamente, perché la presenza degli stranieri supera di poco l’8% in Italia. Non sono numeri tali da dire che non possiamo accogliere. Nemmeno a Codigoro. E poi occorre diffondere i modelli virtuosi, e ce ne sono tanti anche in Emilia Romagna. Sull’immigrazione difendo il mio partito perché abbiamo concorso a salvare migliaia di vite umane e con ciò abbiamo salvato quel senso di umanità e solidarietà su cui l’Europa ha fondato se stessa. E lo abbiamo fatto pressoché da soli, col sostegno di larga parte del mondo cattolico a cominciare da papa Francesco e del volontariato. Di questo dobbiamo essere orgogliosi».

La sindaca di Codigoro lamenta disagio tra i suoi cittadini, dice che la questione non è politica.

«Invece è altamente politica. Sul terreno dell’immigrazione la politica è chiamata a dare un orizzonte che va oltre l’immediato. Lavorare per i propri cittadini non significa alzare muri, ma semmai far arrivare e far accettare persone nuove, dare loro regole di convivenza e occupazione. Penso, per esempio, ai progetti in cui i migranti puliscono fiumi e parchi. Si tratta di risorse in grado di rivitalizzare un territorio. Occorre farsi capire coi propri cittadini, sino allo sfinimento, aiutarli a superare le paure. Occorre fare scelte coraggiose, non facili proclami».

Anche lei chiede l’espulsione della sindaca di Codigoro dal Pd?

«Le consiglio di prendere atto che con la sua azione nega i valori sui quali il Pd fonda la propria azione dando fiato al leghismo. È lei che si mette fuori ».

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