Prodi ha già detto che non ci sta. Al Quirinale un nome condiviso, ma i veti sono inaccettabili

Zampa: “Romano dice che non ci sta ma per molti è un nome possibile”

Intervista  di Tommaso Ciriaco a Sandra Zampa su La Repubblica del 9 gennaio 2015

Dopo l`endorsement di Bersani, è il momento di sondare l`inner circle di Romano Prodi. Quale miglior termometro di Sandra Zampa, vicepresidente del Pd e storica portavoce dell`ex premier? «Posso dirle che bisogna partire dall`indisponibilità del Professore.Il tempo è dinamico, non è fermo…».

In che senso, onorevole?

«Il tempo passa. E passando ha determinato un cambio nel punto di vista del Professore. L`ha detto anche Bersani: “Non dico altro perché Prodi si arrabbia…”».

Vuole dire che Prodi è infastidito con Bersani?

«No, guardi, Bersani parla del Professore sempre con affetto sincero. Se comunque parliamo di fantapolitica, posso dirle che il nuovo Presidente non deve essere il candidato di una parte, né deve sanare un vulnus. Il Pd deve cercare il Presidente di cui l`Italia ha bisogno. E basta».

Resta un ostacolo: il Parlamento dei 101.

«Questo è un punto.Ma ce n`è un altro: l`unica cosa che non si può fare è che qualcuno ponga dei veti. Questo sarebbe inaccettabile. Per il Pd e per la comunità che rappresentiamo».

Pensa a veti interni al Pd?

«Dentro e fuori dal Pd. Comunque credo che nel Pd non ci siano veti. Quello del 2013 fu un voto determinato da una molteplicità di ragioni diverse che finirono per intrecciarsi».

E naturalmente non è accettabile alcun veto da Berlusconi.

«Certamente. E poi…».

Dica.

«La trattativa va fatta con tutti».

Pensa ai cinquestelle?

«Anche, sicuramente. Se l`obiettivo è candidare un nome condiviso – e se davvero il Colle non fa parte di alcun accordo – allora l`interlocutore non può essere un solo gruppo».

Qualche timido segnale di disgelo su Prodi, a dire il vero, è arrivato anche dal mondo berlusconiano.

«E questo dimostra ancora di più la dinamicità del clima politico. Pensi al 2013, a quell`atmosfera allucinante. Oggi è diverso, sembra che siano passati più anni di quanto non sia effettivamente».

L`occasione per sanare la ferita dei 101?

«Prodi ha detto che considera chiusa quella vicenda. Rilevo che su quella storia è calato un silenzio che politicamente pesa. Nessuno ha spiegato: “Ho votato contro perché…”. Nulla».

In molti, comunque, tifano Prodi per il Quirinale.

«Il movimento d`opinione c`è, non c`è dubbio. Per molti è un candidato possibile. E non c`è bisogno di spiegare perché, viste le caratteristiche del suo profilo. Le sue relazioni con Pechino, Russia e Africa sono arcinote. Il giorno in cui ha incontrato Renzi, ha incrociato per caso Kerry in un ristorante e si sono fermati a discutere insieme».

A proposito di Renzi: come vanno i rapporti con lui?

«Penso siano rapporti corretti. Si sono parlati a lungo e non credo ci sia un pregiudizio: né in positivo, né in negativo. Capisco anche che Renzi, in questo momento, non voglia fare il nome di nessuno».

Prevede un intervento di Prodi, nei prossimi giorni?

«No di certo. Ha già detto quello che aveva da dire e si terrà fuori da questa vicenda. Fermo restando che al Quirinale non ci si candida».

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abc last gen 9, 2015 Categorie: Media ,Media ,Sui mass media
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