Lo straordinario risultato elettorale del PD consegna a tutti noi democratiche e democratici la grande responsabilità di costruire l’Europa politica, correggere gli errori commessi e guidare il PSE dove saremo i più forti e rappresentati.

Sono immensamente felice per l’elezione di Elly Schlein, giovanissima e appassionata europeista e democratica.

Il Pd deve ora procedere a passo spedito sulla strada delle riforme. Renzi può e deve guardare a tutte le componenti del partito con fiducia e con la voglia di ascoltare tutti. È al contributo generoso di tutte le democratiche e di tutti i democratici, che sono stati capaci di rinunciare a ogni distinguo in nome del bene comune, che il Pd deve la straordinaria affermazione.

Un grazie gigantesco va rivolto a coloro che, anni fa, intuirono con la messa a dimora dell’Ulivo, che occorreva innovare il centro sinistra e il sistema politico.

Alla loro ostinata determinazione dobbiamo l’esistenza del PD. A Renzi la capacità di averne interpretato in modo genuino lo spirito.

Alla luce dei dati elettorali molte sono le riflessioni necessarie: in testa a tutte quella che riguarda Grillo e il suo movimento.

La criminalizzazione degli avversari senza proposte non ha pagato, anzi, al contrario, ha incontrato nella saggezza degli elettori italiani un muro invalicabile.

Ne prenda atto il comico che, oggi, per coerenza con le sue parole dovrebbe annunciare il ritiro dalla politica.

La destra berlusconiana mostra con chiarezza che è finito il suo tempo.

Ma anche sul ruolo dei nuovi media occorre riflettere: la rete non è la realtà e mai come in questo caso ne ha trasmesso un’immagine deformata. La democrazia, per fortuna, cammina sulle gambe delle donne e degli uomini.