L’Italia istituisca una Giornata in Ricordo del Genocidio degli Armeni

"Angelus Novus" di Paul Klee

Illustre Ambasciatore, cari colleghi del Gruppo di amicizia tra Italia e Armenia, care amiche e cari amici,

essere qui con voi oggi mi riporta con emozione profonda al ricordo vivo della visita in Armenia, svolta con il Gruppo che ho avuto l’onore di presiedere tra il 2008 e il 2013.

Indimenticabile resta la salita alla Collina delle Rondini per rendere omaggio al Memoriale al cui interno arde la fiamma perenne della memoria del primo genocidio del XX secolo.

Da li si può ammirare la cima dell’Ararat e lì la delegazione depose fiori in ricordo di quel milione e mezzo di armeni il cui sterminio ebbe inizio nel 1915 per mano dei Giovani Turchi.

In quei momenti di forte presa di coscienza ricordai le atroci parole di sfida che pare siano state pronunciate da Hitler alcuni decenni dopo: “dopo tutto, chi parla oggi del genocidio degli armeni?”. Come non ricordare il monito rivolto all’umanità dal filosofo Walter Benjamin nelle sue Tesi di filosofia della storia, a commento del celebre dipinto Angelus novus di Paul Klee sull’unica redenzione possibile offerta dalla memoria dei fatti e degli uomini?

Con questo spirito ma non solo è stata ripresentata all’inizio di questo anno una Proposta di Legge che sollecita l’istituzione della Giornata del Ricordo del Genocidio Armeno. Sono centinaia tra parlamenti, assemblee nazionali o regionali, comuni le istituzioni che si sono pronunciate a condanna dei crimini commessi a danno del popolo armeno: tra questi la Commissione per i Crimini di Guerra dell’ONU nel 1948 e da ultimi il senato della Svezia e la commissione esteri degli Stati Uniti.

Non solo con l’obiettivo di garantire alla Comunità armena il diritto alla memoria, inviolabile e sacro per ogni uomo, popolo e nazione, ma anche con l’intento di contribuire a far compiere un passo avanti al cammino della pacificazione tra popoli.

La verità della storia può e deve contribuire a rendere più forti il valore della pace, la tutela dei diritti e il rispetto delle minoranze. Questo è certamente tra i più alti compiti della politica.

Ci piacerebbe immaginare che nell’anno Centenario del Genocidio degli Armeni il Parlamento italiano riuscisse ad avviare il percorso legislativo relativo alla proposta di istituire una Giornata del Ricordo: sarebbe un segnale importante per il mondo soprattutto alla luce degli eventi drammatici di questi mesi che, tra gli altri, hanno fatto registrare la distruzione della Chiesa consacrata di Deir El Zor, “memoriale” del genocidio armeno, per mano dell’esercito jihadista dello stato islamico.

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