“Mozione populista. l’ho vista e ho detto: siete tutti matti”

Lezione dimenticata
Tornati alle dinamiche del referendum
“Mozione populista. l’ho vista e ho detto: siete tutti matti”

Intervista di Carmelo Lopapa a Sandra Zampa su La Repubblica del 21 ottobre 2017

«Vogliamo dirla  tutta?  Sulla  mozione Bankitalia  del  Pd  c’era  anche  la  firma del capogruppo Rosato. Poi  cancellata.  Facile  immaginare  che  sia  avvenuto  su  richiesta di Gentiloni. Perché non ci fosse almeno il  sigillo  del  capogruppo  del  suo  partito  su  un  documento  così  destabilizzante».

Sandra  Zampa,  deputata  Pd  vicina  alla  minoranza  di  Orlando,  ex  portavoce  di Prodi, è un fiume in piena. E’ una delle protagoniste della chat tra parlamentari dem che si  è  infiammata nei minuti precedenti la votazione dell’atto di indirizzo che perfino il  ministro  Finocchiaro ha bollato  come «inaccettabile».

In  quella  chat  lei  ha  scritto  che  “corriamo dietro ai forcaioli  a  5  stelle  per  paura  e per questo perderemo”.  Ce  lo  spiega meglio?

«Io non nego che ci siano stati  problemi nella  gestione  e  nella  vigilanza  del  sistema bancario, anche parecchi. Ma con quella  mozione voluta  da  Renzi e  dai  suoi  sono stati  commessi  due  errori.  Primo.  Non  discutere  anzitempo  al  gruppo  di  una  questione  così  delicata  vuol  dire  non  avere  rispetto per la democrazia interna».

E il  secondo?

«Aver  inseguito  una  mozione  del  M5S. La paura  che attanagliava  alcuni  dei  miei era la bocciatura di una mozione del Movimento che avrebbe fatto partire il coro dei grillini  sul  Pd  che  difende  gli  interessi  dei banchieri. Ecco,  io  credo  che un partito serio non insegue il populismo, non corre dietro ai  forcaioli.  Ma  proporre una linea radicalmente alternativa».

Per fare cosa?

«Sarebbe  stato  sufficiente  ricordare  che  noi  del  Pd  abbiamo  dato  vita  a  una commissione  di  inchiesta,  che  ha  cominciato  da  poco  i  suoi  lavori,  che  arriverà  a delle  conclusioni  e  che  a  quelle  ci  atterremo».

Stesso errore  dei  vitalizi,  ha  lamentato lei  sempre nella chat.

«Stesso  inseguimento  del  populismo. Tagliare  e  colpire  le  ingiustizie  producendone delle altre. Per non parlare della riforma costituzionale».

Torniamo  alla  mozione  Bankitalia.  Anche Prodi l’ha definita «improvvida».

«Sia  chiaro:  Renzi  ha  ragione  nel  dire che qualcosa  non  ha  funzionato  nella vigilanza.  Ma  il Parlamento non aveva titolo per  pronunciarsi sulla Banca d’Italia.  Un segnale  destabilizzante,  che  per  altro  ha fatto  infuriare  il capo  dello  Stato.  Quando ho  realizzato,  ho  detto  ai  miei:  voi  siete matti».

Difendete  i  salotti  buoni  e  così  vi  allontanate  dal  sentimento  popolare,  è  l’accusa  di  Orfini  nell’intervista  di  ieri  a “Repubblica”.

«Io  dico  invece  che  le  istituzioni  vanno rispettate e difese sempre. In Germania dicono che non tutti credono  in Dio ma  tutti credono  nella  Bundesbank.  Non  arrivo  a tanto,  ma almeno il  Pd  è  tenuto a difendere le istituzioni».

Perché  nella  chat  definisce  Rosato  «accecato dal renzismo»?

«Purtroppo  il  Pd  è  affetto  da  sindrome di  unanimismo sfacciato.  Senza  l’onestà, il coraggio  e  l’intelligenza di  discutere  seriamente  al  proprio  interno,  ci  si  adegua invece  alla  volontà,  spesso  presunta,  del segretario, che di suo è  un tipo assai volitivo.  Ma  è un danno grandissimo  che  farà male per primo proprio a Renzi».

Resta  nel  Pd  o  porta  anche  lei  lontano la sua tenda, come Prodi?

«Il  Pd  è un patrimonio straordinario nel quale  ancora  credo.  Testardamente,  come detto da Arturo Parisi, io resto. Ma non rassegnata. Vedo che,  nonostante la sconfitta al  referendum, siamo tornati alle stesse dinamiche di allora.  Se  qualcuno  pensa che così vinciamo, sbaglia di grosso».

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abc last ott 21, 2017 Categorie: Media ,Sui mass media
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