Mai più lockdown: nessuno se lo può permettere

contagio-in-famigliaCoronavirus, Zampa sul lockdown: «Mai più. Nessuno se lo può permettere»
«Possibili chiusure limitate ma non il blocco di intere Regioni Diverso è circoscri-vere un focolaio o zone ristrette»

Intervista di Margherita De Bac a Sandra Zampa su Il Corriere della Sera del 23 agosto 2020

«Mai più lockdown », esclama Sandra Zampa, sottosegretario al ministero della Salute.

Ne è certa?

«Nessun Paese si può permettere di chiudere tutto insieme, lo abbiamo visto. L’assenza di divieti attribuisce ai cittadini ancora maggiore responsabilità».

Si procederà allora con chiusure limitate?

«Questo è probabile, ma non il blocco di intere Regioni. Diverso è circoscrivere un focolaio o zone ristrette».

I contrasti tra governo e Regioni continuano.

«È tempo di essere uniti e non è una frase fatta. Solo con l’unione e la condivisione si può affrontare l’emergenza. Chi ha scelto la strada delle deroghe non è stato lungimirante perché stiamo tornando a brutti numeri di contagi. Pensiamo alle discoteche. Nel decreto della presidenza del consiglio di luglio le discoteche non erano nell’elenco delle attività da riaprire. Non siamo favorevoli a giocare la partita ognuno per conto suo. Serve una linea rigorosa. Puntiamo a un obiettivo primario».

Quale?

«La ripresa della scuola. La stagione da vivere all’aria aperta sta finendo e ci aspettano mesi in ambienti chiusi che favoriscono la trasmissione del virus. Dunque attenzione. Invito i presidenti di Regione a non sentirsi criminalizzati, vittime di complotti. Hanno dalla loro un ministro, Roberto Speranza, disponibile. Hanno libero accesso ai lavori del Comitato tecnico scientifico e sono stati accolti in audizione tutte le volte che hanno voluto. Ovvio che arrivasse qualche no la cui fondatezza è stata poi dimostrata».

De Luca minaccia la serrata della Campania, la Sardegna vorrebbe l’isolamento. Sbagliato?

«La ragione per cui è stato necessario chiudere il Paese è perché farlo a pezzi sarebbe stato inutile e rischiava di essere penalizzante per alcuni settori. I blocchi parziali non funzionerebbero mai soprattutto adesso che l’epidemia è uniformemente diffusa e non ci sono zone più colpite di altre. Ora abbiamo strumenti per fronteggiare l’emergenza, sperando di non doverli mai utilizzare. Posti letto di terapia intensiva, mascherine, tempestività».

La scuola riprende in sicurezza?

«Il documento sulle indicazioni per la gestione di casi e focolai è un bellissimo lavoro, avviato due mesi fa. È una sfida gigantesca che speriamo di vincere senza dover tornare indietro come altri Paesi. La Sanità ha fatto la sua parte».

A chi tocca ora?

«Ai ragazzi. Tra le mille app scaricate sul telefonico spero non si dimentichino di Immuni che serve al tracciamento automatico dei casi positivi. La raccomando anche ai prof».

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