Per l’Emilia Romagna Primarie a settembre. I candidati si confrontino sui progetti

Zampa: “Non vedo in giro un candidato unitario. Primarie a settembre”. “E coalizione omogenea. L’UDC? Siamo distanti”

Intervista di Luca Orsi a Sandra Zampa su Il Resto del Carlino del 12 luglio 2014

Le primarie  sono “un preciso impegno preso con i nostri elettori”. E gli impegni presi con gli elettori “sono la cosa più preziosa che abbiamo”.

Sandra Zampa – storica portavoce di Romano Prodi e vicepresidente dell’Assemblea Nazionale Pd – non ha dubbi: nel caso di dimissioni confermate di Vasco Errani, individuare il candidato alla presidenza della Regione bypssando le Primarie “finirebbe, inevitabilmente, per introdurre opacità nella scelta“.

Esclude dunque, l’ipotesi di un candidato unitario?

«Non mi pare di vedere, fra i nomi che circolano, quello capace di mettere d’accordo tutti».

Per le Primarie serve tempo, si dice.

«I tempi, quando si vuole, ci sono».

Una data ipotetica?

«Entro settembre. E se usiamo bene la rete delle Feste dell’Unità per la campagna elettorale, risparmiamo anche qualcosa».

Cosa chiede ai futuri candidati alle Primarie?

«Che il confronto avvenga su un progetto di Regione, su quale idea di Emilia-Romagna hanno in mente».

Qualche esempio?

«Indicare in che modo si intende ripensare alle linee di sviluppo di questa regione, a quali approdi, quali politiche economiche, culturali, sanitarie…».

Lei parla di progetti. Finora, però, si è parlato soltanto di nomi.

«Anche nelle Primarie, una certa personalizzazione è naturale. Pensiamo a Matteo Renzi, che gli elettori hanno percepito come l’interprete più credibile del Pd che avevamo promesso»,

Visti i recenti risultati bulgari alle elezioni europee, vede un Pd che corre da solo?

«No. Anzi, abbiamo un’occasione storica per mettere insieme una coalizione omogenea. Nessuno può fare da solo»,

Che si allarghi fino all’Udc?

«Beh, ho detto omogenea».

A Roma governate insieme.

«Mi sembra, però, che con alcuni esponenti delI’Udc ci siano molte cose che ancora ci dividono».

Per esempio?

«Penso a temi come i diritti».

Crede che Errani potrebbe ritirare le dimissioni?

«No, non lo vedo possibile. Per come conosco Errani, non ci ripenserà».

Anche lei, come gli altri deputati emiliano romagnoli de1 Pd gli ha chiesto di ripensarci.

«Avevamo moralmente il dovere dì chiedergli di restare fino alla sentenza della Cassazione».

Che idea si è fatta della vicenda?

«E’ un finale che nessuno immaginava. E che provoca sofferenza, pensando a un uomo che si è identificato con l’istituzione che governava».

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