Ora una grande spallata al sistema, ma nel PD serve la massima unità

Zampa: “Ora mettiamo da parte lo spirito di rivincita”

Intervista di Alessia Morani a Sandra Zampa su La Repubblica del 22 gennaio 2014

E adesso che succede, Sandra Zampa, lei da vicepresidente prende le redini lasciate da Cuperlo?

«Premesso: a me è dispiaciuto. Credo che in questo momento quel che accade sia anche difficilmente interpretabile a chi sta fuori e intorno a noi. Ho ricevuto messaggi, poi basta guardare twitter. Ecco, credo che dopo le primarie bisognerebbe tornare a dare un`immagine di unità».

Renzi ci aveva provato affidando la presidenza a Cuperlo.

«Sì poi c`è stato uno scambio di battute. I due se la sono presa. Credo che ci fosse un problema di fondo tra loro. Penso che quando sei presidente di un partito dovresti lasciare che il ruolo di capo dell`opposizione lo esercitasse qualcun altro. Invece temo che Cuperlo non avesse sciolto quel nodo».

Dice che la rottura era nell`aria?

«Sì abbastanza. Poi anche tra loro oppositori interni non è che la pensino allo stesso modo. Massimo rispetto e grande affetto per Gianni. Ora però è bene che questo sentimento, questa sorta di antagonismo che ancora alberga dentro alcuni, venga messo da parte. E giunto il momento».

Lei che idea si è fatta dei primi 40 giorni di Renzi?

«Dobbiamo concedere un`ampia apertura di credito. Ci troviamo a dover dire sì o no ben più che a una proposta elettorale. Qui siamo di fronte a una grande spallata al sistema. Per la prima volta possiamo passare da una marea di parole a vuoto a qualche fatto concreto. Il segretario di questo sta dando dimostrazione. Noi siamo troppo abituati a discutere, discutere, discutere. Ora abbiamo uno che fa l`esatto contrario. È un grande passaggio. Non dico storico, ma determinante. Consapevoli che qui ci giochiamo tutto: se va male andiamo tutti a casa. Altro che sconfitta».

Parla quasi da renziana. Ma lei non è vicepresidente di area prodiana- civatiana?

«Ma no. Lunedì l`ho detto in direzione e c`era anche Civati in prima fila: sarebbe sbagliato chiudersi in correntismi. Ho detto: togliamoci le magliette tutti quanti. Noi non siamo civatiani, cuperliani. Basta. Siamo democratici».

Democratici dunque renziani.

«No, neanche renziani. Io lavoro con tutti. Siamo un unico, grande partito. Troppe ragioni umane, prima ancora che politiche, finora ci hanno tenuti distinti».

Ma ora che Cuperlo si è dimesso?

«Il presidente viene votato dall`assemblea, quindi Renzi dovrà indicare un candidato e l`assemblea lo voterà. Non c`è fretta».

Lei da vice diventa presidente?

«No no, io resto vice. Come Matteo Ricci di area renziana».

Ma basta più aree.

«Basta».

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Una replica a “Ora una grande spallata al sistema, ma nel PD serve la massima unità”

  1. mele stefano scrive:

    Brava “presidente”!!

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