Aumenta la povertà, anche fra i bambini. E’ in gioco il futuro del nostro Paese

Allarme povertà infantile in Italia. Commento di Sandra Zampa

Intervista di Rossella Assanti a Sandra Zampa su Infooggi.it del 3 agosto 2013

BOLOGNA, 3 agosto 2013 – Non è morte, né vita, ma sopravvivenza. È vivere in bilico, con gli occhi colmi di speranza e la bocca che chiede aiuto. Ma stavolta non si tratta di stragi causate da continue guerre, si tratta di povertà infantile che sempre più si espande sul nostro territorio, sulla nostra Italia.

Dietro i social network, ogni giorno siamo pronti a commemorare qualcosa. Basta una frase per sembrare partecipi al declino di una Nazione, eppure ora le parole non bastano ed i social network sembrano non sapere di quanto stia accadendo ai bambini italiani, sarà perché queste notizie nascono e muoiono in silenzio, non fanno rumore come la nascita del royal baby.

«L’Italia è agli ultimi posti in Europa negli indicatori principali relativi al benessere e ai diritti dell’infanzia», ad affermarlo è un atto della camera, scritto il 24 giugno 2013. A rafforzare tale allarmante affermazione, i dati numerici che evidenziano che sempre più bambini (1.822.00) – anche a causa della crisi che sta mettendo in ginocchio la popolazione – soffrono di malnutrizione/denutrizione. Tuttavia, non dobbiamo e non possiamo fermarci agli sterili numeri, alle aride statistiche o ad una sola parola. Proviamo per una volta ad immaginare gli occhi di queste piccole vite deturpate, di questi corpi sempre più deboli talvolta costretti ad abbandonare le scuole. Prima di essere giornalisti, lettori, siamo esseri umani.

Siamo di fronte non solo ad un problema politico-sociale, ma ad un problema umano e la deputata del PD Sandra Zampa, lotta affinché a queste piccole vite vengano conferiti i loro diritti, proprio per questo ha definito la situazione: «Inaccettabile e segno di una insensibilità istituzionale molto grave il non aver ancora costituito la Commissione Bicamerale Infanzia e Adolescenza».

La povertà minorile in Italia, continua a peggiorare con l’aggravarsi della crisi. Lei in quanto politica cosa pensa in merito a questa problematica? ma soprattutto crede che la politica italiana faccia il suo dovere di fronte a quest’infanzia che chiede aiuto, che non può essere deturpata?

«Penso che la politica e la società tutta non abbia ancora compiuto appieno quel passo culturale che non fa del minore un beneficiario di servizi, ma un soggetto con diritti inalienabili».

È in gioco il futuro del nostro paese, è in gioco la vita, eppure nonostante tutto intorno vada in pezzi, si continua a fare il gioco del “non vedo, non sento, non parlo”. Per quanto ancora?

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