Vi ascolto!

mar 17, 2008 Categorie: Vi ascolto!

Voglio prima di tutto ascoltarvi, voglio ricevere da voi idee e proposte di impegno.

Potete scrivermi qui sul sito (compilando i riquadri in fondo a questa pagina) oppure  usare Twitter o Facebook.

Naturalmente, se non gradite che il vostro nome venga eventualmente pubblicato, vi basta segnalarmelo all’interno del messaggio.

Non riuscirò a rispondere personalmente a ciascuno di voi, ma vi prometto fin da ora che vi leggerò con estrema attenzione.

A voi ora !

S.Z.

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abc last mar 17, 2008 Categorie: Vi ascolto!

82 Risposte a “Vi ascolto!”

  1. Sandra Zampa scrive:

    Carissimo Giuseppe Del Zotto,
    grazie del tuo contributo.

    È la testimonianza dell’attenzione e dell’interesse nei confronti del pd, dunque è più che benvenuto.

    Dobbiamo tutti interrogarci sul grave problema dell’astensionismo.

    Personalmente lo considero di estrema pericolosità e sono convinta che abbia un significato ben chiaro. È arrivato il tempo di un confronto non reticente e non di facciata.

    La vita e le attività nei circoli sono un aspetto del problema, la partecipazione di iscritti e simpatizzanti è certamente un altro. Di tutto questo si sta discutendo già nell’ambito di una Commissione apposita. Nei prossimi mesi sarà la base ad essere coinvolta nel confronto.

    Come vedi, dunque, siamo consapevoli della opportunità di una riflessione sui destini della forma partito e sul pd.

    Auguro a te e a tutti i democratici un anno di serenità.

    S. Z.

  2. Giuseppe Del Zotto scrive:

    Gentilissima amica e/o compagna Sandra,
    permettimi di chiamarti così per la mia età (71), la simpatia nei tuoi confronti ed una mia militanza a sinistra di vecchia data (primi anni 70 PCI , poi PDS e PD dal 2009 con molti mali di pancia),
    Vorrei renderti partecipe di un mio vecchio ragionamento sulle primarie ,ma vale anche per le “parlamentarie” e per tutte le elezioni piu’ importanti interne al PD che vorrei tramutare in nostra (della sinistra PD) proposta . Né nel partito né nella rete ho trovato qualcosa di simile (mi è sfuggita?) , ed allora mi permetto di estenderla a te , per stima, nella speranza magari di riceverne un commento . Se poi ti interesserà, sarei onorato se tu la facessi propria. Penso che potrebbe essere anche argomento utile per riavvicinarsi ai circoli, direttivi ed iscritti.
    La proposta piu’ precisa è ai punti 5 ) e 6) e tutto nasce dalle seguenti esigenze e considerazioni di fondo :
    1 ) alimentare una vera partecipazione al dibattito politico non ristretto solo agli addetti ai lavori né a brevi momenti preelettorali. Limitare per i ristretti vertici , ed in favore di un maggior coinvolgimento della base organizzata, l’attuale ruolo di ideatori della linea politica : quelli sono organismi esecutivi cui spetta la gestione ,pure di grande responsabilità , dell’applicazione della linea. La consapevolezza della base di non contare niente è la causa principale del nostro astensionismo. : bisogna elevare l’orgoglio di essere costruttori del proprio destino e sempre meno deleghe in bianco.
    2 ) riscontro che , almeno finora e per le realtà che conosco , l’attività precedente alle votazioni delle primarie (ma vale anche per le parlamentarie) si è incentrata solo su giudizi su candidati non producendo un vero dibattito politico né su questioni strategiche né di immediato programma, né riguardo al Partito (identità, forma-partito, ecc) né riguardo alle possibili iniziative governative
    3 ) portare detto dibattito ad un grado di consapevolezza lontano dagli slogan, i luoghi comuni, le ideologie, ma sostanziato con informazioni ed elaborazioni concettuali non banali o di semplificazione populista : la democrazia non deve poter essere “stupida”. Il dibattito deve essere sempre meno su aspetti legati ad impressioni da massmedia sui candidati ( capacità oratoria e comunicativa, fisiognomica accattivante , ) ma su questioni di natura piu’ prettamente politica e programmatoria.
    3 ) fare del partito (uso questa parola nella sua accezione piu’ vasta e quindi partendo dai militanti, ai circoli e poi in su)
    un vero luogo di proposta politica che arriva fino ai vertici decisionali, capace per questo di attrarre l’interesse di chi finora si sente escluso dal gioco della politica troppo distantee tatticista.
    Cio’, come esempio, puo’ trascinare, se non altro per concorrenza, anche le altri parti politiche diventando così un progetto con valenza nazionale e non solo di un partito.
    4 ) modificare radicalmente il ruolo dei circoli, attualmente spesso solo ingranaggi di una macchina elettorale, per diventare, sul modello delle “doparie” organismi che producono politica continuamente e non solo, come accade, legata solo all’ambito locale; anche favorendo un lavoro comune di piu’ circoli per garantire la qualità della elaborazione. Questo argomento merita un discorso a parte
    5 ) Quindi , e qui sta il “ribaltamento”, l’”agenda”, la mozione dei candidati non sarà un compitino a tema libero nel quale ogni concorrente potrà scrivere cio’ che vuole scegliendosi argomenti a piacere , preferibilmente con parole accattivanti, buoni propositi ,facendo leva sui bei sentimenti.
    Deve essere necessariamente possibile un confronto sui temi delle varie mozioni che invece nel passato abbiamo verificato come non paragonabili tra loro; per cui esse devono fare riferimento ad una traccia comune che è anche la linea politica del partito.
    Saranno quindi i circoli (ma anche gruppi di minoranza sufficientemente numerosi al loro interno )ad essere chiamati a formulare le proposte politiche che sottoporranno ai candidati , non a subire : questi ultimi nelle loro mozioni e campagna elettorale dovranno rispondere a come daranno risposta concreta alle esigenze presentate dalla base.
    Quindi ai concorrenti non si chiederà di rispondere alle linee politiche in termini generici ( sempre facili da scrivere ), quanto piuttosto come queste si incardineranno nelle piu’ precise pratiche di strategia e di attuazione . Nelle autopresentazioni finora ho visto troppe pie intenzioni, genericità, ho sentito troppe autoesortazioni come “dobbiamo”, “faremo” ecc. , senza poi spiegare il come, con chi, secondo quali priorità: è il brod di coltura dei tatticismi estenuanti. Quando uno si candida deve avere già le idee sufficientemente chiare, non improvvisare poi, una volta eletto.
    6 ) Una sintesi del lavoro di tutti i circoli da parte di una commissione centrale, consentirà di formulare una decina di proposte da sottoporre ai candidati , lasciando a ciascuno loro anche la possibilità di introdurne altre sull’azione programmatica del governo e le problematiche più legate al Partito.
    7 ) La candidatura dei concorrenti sarà presentata entro un dato giorno non troppo ravvicinato rispetto a quello delle elezioni: purtroppo abbiamo visto troppi casi di “folgorati” all’ultimo momento, la candidatura non è un gioco .
    Ad evitare “copia ed incolla” le mozioni saranno rese note contemporaneamente.
    Sarà oggetto di valutazione il concorso alla formulazione di proposte anche da parte dei semplici simpatizzanti , nell’ottica sia , da un lato, del riconoscimento di una militanza piu’ “convinta” degli iscritti, sia , dall’altro, delle istanze del popolo dei propri semplici elettori .

    A me, gentile Sandra, la cosa sembra di una evidenza estrema , necessità urgente e semplicità lapalissiana.
    Puo’ darsi che , come tutte le cose, vi siano degli aspetti pratici da metter a punto o discutibili (non condivido però l’eventuale appunto secondo il quale quanto proposto sia praticamente un congresso, a meno di non modificare radicalmente i nostri congressi), ma, dimmi, tali aspetti sono talmente forti da superare la necessità di un innalzamento del dibattito politico in modo diffuso, e del valore della rappresentanza ?
    E’POSSIBILE ?
    La ricetta risolutiva con un solo ingrediente non esiste ; mettiamo in atto tutto cio’ che puo’ avvicinarci; il tran-tran conduce all’esaurimento democratico.
    Cordialmente, fraterni saluti
    arch. Giuseppe Del Zotto – Circolo 7 PD di Udine

  3. Sandra Zampa scrive:

    Carissimo Franco Detomi,
    nei giorni scorsi mi sono pubblicamente espressa sul tema e ho detto che l’istituto dell’immunità parlamentare va radicalmente riformato. Occorre abolirlo nella forma che conosciamo oggi sia alla camera che al senato. Va mantenuta l’insindacabilità ma sulla richiesta di arresto dei parlamentari può essere assegnata alla corte costituzionale la decisione togliendola al parlamento. In questo modo si manterrebbe la tutela laddove necessaria rispetto all’esistenza del cosiddetto “fumus persecutionis” eliminando un privilegio che crea un ulteriore ostacolo nella relazione tra parlamento e società.

    S.Z.

  4. Franco Detomi scrive:

    Comprendendo il senso vero dell’istituto dell’immunità, io dico che non dovrebbe essere difficile garantire l’indipendenza del parlamentare (di entrambe le Camere), ma non proclamandone l’immunità di principio, con poche eccezioni come la flagranza di reato per cui sia previsto l’arresto immediato obbligatorio (!). Ma capovolgendone il senso: Il parlamentare è soggetto alla legge come ogni altro cittadino, salvo che per i reati strettamente connessi con l’esercizio del suo ufficio, per i quali si richiede l’autorizzazione della camera di appartenenza. Ovvio che tra questi debba essere esclusa la corruzione o, come si dice oggi con eleganza tutta italiana, l’abuso d’ufficio.

    Le segnalo questa mia riflessione sull’onda dell’indignazione suscitata dalla notizia che, contrariamente a quanto previsto fino a ieri (almeno per ciò che era a conoscenza dell’opinione pubblica), invece di abolire l’immunità per i Deputati, la si sta estendendo ai futuri Senatori.
    Possibile che il Parlamento abbia perso ogni cognizione del senso del pudore?
    In un momento in cui scoppia uno scandalo al giorno, è fin troppo facile prevedere che gli indagati delle amministrazioni locali troveranno nel futuro Senato rifugio e protezione!
    Ma se anche non fosse così, possibile che non si capisca quanto sia impopolare questa scelta?
    Io voglio sperare che di qui all’approvazione, con l’impegno dei giovani parlamentari e degli onesti che penso ci siano, sia rivista questa oscenità.
    Cordialmente.

  5. Gentile On.le,
    ho seguito il suo tempestivo intervento contro un possibile patteggiamento che si stava profilando nei procedimenti giudiziari a carico dei clienti delle “baby squillo”. Ora ne ho appena letto l’esito positivo: la Procura non lo dà più per scontato.
    BRAVA! GRAZIE!

  6. Gentilissimo Onorevole Zampa,

    Ho appena finito di leggere il suo libro sui 101 traditori che hanno impallinato il Presidente Prod, e devo dirle che l’ho trovato estremamente interessante e informativo.

    Io come cittadino italiano residente in Canada non riuscivo a rispondere alle domande di amici e conoscenti qui che mi chiedevano cosa e’ successo in quei 3 orribili giorni. Ora, grazie al suo libro, ho una visione un po’ più chiara di quello che e’ successo.

    Io continuo a sperare che quando il Presidente Napolitano decidera’ di dimettersi, sia ancora possibile eleggere alla massima carioca del nostro tormentato Paese il Prof. Prodi. Da democratico e da Emiliano lo spero vivamente.

    Grazie e distinti saluiti

    Andrea

  7. roberto cerchio scrive:

    Onorevole Zampa,
    nonostante la sua vicinanza a Civati, di cui peraltro ho stima, le invio una lettera inviata qualche giorno fa a “il manifesto” (e successivamente pubblicata). Grazie e buon lavoro.
    r.c.

    Caro Direttore,
    vorrei proporre, in queste poche righe, di partecipare alla primarie del PD con un voto di protesta da ritenersi in ultima analisi costruttiva, anche se un poco disperata.
    Non credo di essere l’unico al quale non è andato giù il siluramento di Romano Prodi quale candidato alla Presidenza della Repubblica da parte di 101 sedicenti democratici, finora incapaci di un sussulto di dignità e di coerenza sufficiente a farli approdare ad altri lidi.
    Non credo di essere l’unico a ritenere necessario un ritorno allo spirito del primo Ulivo, quello che aveva lo scopo prioritario di mettere insieme laicamente il meglio della sinistra ex-comunista con la parte migliore del cattolicesimo democratico per una politica realmente riformatrice ed aperta al contributo delle altre tradizioni progressiste, con particolare riguardo a quella genuinamente socialista e a quella ecologista.
    Non credo di essere l’unico a pensare che buttare via il bambino di una politica vera e non sradicata con l’acqua sporca dell’oligarchia (vedi rottamazione) o cavalcare strategicamente le larghe intese (vedi l’assenza di effettivi limiti temporali e di scopo per il governo Letta e il suo delirio riformistico-costituzionale) non siano la strada da percorrere per venir fuori da questa incredibile crisi politico-economico-istituzionale.
    Per tutti questi motivi e non solo, alle primarie del PD io partecipo ma voto Romano Prodi e mi permetto di lanciare, quindi, un appello in tal senso, sperando in cuor mio che altri sappiano renderlo mediaticamente più efficace.
    Grazie dell’attenzione e buon lavoro.
    Roberto Cerchio, None (TO)

  8. Stigliano Antonio Maurizio scrive:

    Si parla di abolizione o riformulazione dell’IMU, a giugno la sospensione della rata sulla prima casa (in verità casa di residenza), ma per una “stortura” dell’IMU, chi è proprietario di una casa nel paese di origine, spesso unica proprietà, che lascia a malincuore per trovare lavoro altrove (dove per di più paga un affitto), per l’IMU diventa una seconda casa da tassare pesantemente.
    Per cui a giugno saremo costretti a pagare la 1° rata dell’IMU, pagano sempre i soliti noti, i figli di un dio minore.
    Prima di parlare di abolizione iniziate a sanare le storture dell’IMU e rispettare l’art. 53 della Costituzione “Tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva.Il sistema tributario è informato a criteri di progressività”, per avere un po’ di “Equità e Giustizia Sociale”.

    Stigliano Antonio Maurizio
    via G. Vasari,15
    40128 Bologna
    cell. 348593670
    e-mail maurostigliano@tiscali.it

  9. Carlo Alberto Cocchi scrive:

    Gentilissima,

    Certamente lo splendido lavoro meritava maggiore fortuna, ma dobbiamo essere positivi: l’impegno Tuo e di Benamati con la mozione riguardante l’ingiusta disparità di trattamento previdenziale e privilegiato in caso di infortunio o decesso fra vigili del fuoco permanenti e volontari, ha certamente avuto il merito di lacerare quel velo di indifferenza sotto il quale giaceva sopito da anni, o meglio da sempre. La Vostra mozione – certamente ben fatta e perfettamente articolata tanto da cogliere efficacemente tutti i termini del problema – avrebbe sicuramente meritato l’accoglimento, anche perchè la nostra Amministrazione è da anni a conoscenza della problematica, sempre da noi sollevata ed evidenziata.
    Incassiamo – seppur subordinato ad un vincolo fortemente cogente – comunque un impegno dell’Esecutivo a risolvere il problema. La speranza è che, data l’esiguità dell’onere di spesa, possa presto trovare accoglimento.
    Avete acceso un riflettore sul problema: comunque vada risolto (perchè andrà risolto: dobbiamo crederlo e sopratutto dobbiamo farlo per Massimo, Cesare, Simone, Francesco, Paolo e tutti gli altri), una grossa fetta del merito non può non esserVi riconosciuta.

    Grazie ancora.

    Un caro saluto

    Carlo Alberto Cocchi
    Vice Presidente Nazionale
    Associazione Nazionale Vigili del Fuoco Volontari

  10. roberto colla scrive:

    Sei forte.
    ciao

  11. Sandra Zampa scrive:

    Carissimo signor Umberto Riccò,
    la ringrazio per le sue parole di stima. Come certamente lei sa il problema
    dei bambini e degli adolescenti migranti è una delle più gravi emergenze che
    insistono in modo del tutto particolare sul nostro territorio.
    Continui, se vuole, a seguire il mio lavoro in Commissione Infanzia e in
    Parlamento e mi invii pure le sue riflessioni.
    Può spedirmi il suo materiale utilizzi all’indirizzo della Camera

    Cordiali saluti
    on. Sandra Zampa

  12. Buongiorno!

    Vorrei ringraziarla per le Sue iniziative a favore dei minori stranieri non accompagnati ed in particolare per l’interrogazione presentata sul caso di Alidad, 12 anni, il giovane profugo afgano arrivato clandestino nel porto di Venezia e rimandato in Grecia.

    Ho segnalato l’interrogazione nel blog (http://www.antonioricco.it) dedicato al mio romanzo, “Biscotti al cardamomo”, che tratta proprio questo tema. Mi farà piacere inviarLe, se mi farà conoscere il suo indirizzo e-mail, il racconto pubblicato in appendice al libro e ispirato alla tragica morte di uno di loro, Khaled Araba Kail, deceduto sotto un tir spagnolo a Bertinoro (FO) nel gennaio 2008.

    Cordialmente
    Antonio Umberto Riccò

  13. Sandra Zampa scrive:

    Caro signor Fenzi,
    il Partito Democratico è una forza giovane, ci vorrà tempo, pazienza e impegno per farlo crescere.
    Più d’ogni altra cosa serve la partecipazione e la voglia di esserci dei nostri elettori e di tutti i veri progressisti del nostro paese.
    Condivido la sua proposta circa la necessità di una nuova riflessione sul Concilio Vaticano secondo; se ha qualche proposta in mente me la comunichi.

    Grazie dunque per il suo sostegno.
    S. Z.

  14. paolo fenzi scrive:

    Finalmente!!!
    Finalmente qualcuno nel PD che si muove da “cristiano adulto”. Ho letto il comunicato che Lei e la sen.Soliani avete fatto. Forza e coraggio!! Noi a Livorno ci siamo, dovremmo davvero fare una seria riflessione sul Concilio…
    Se pensate di organizzare qualcosa, informate un buon gruppo di livornesi? Grazie…
    Paolo fenzi

  15. Sandra Zampa scrive:

    Signor Sabbadini, grazie per il sostengo.
    Certo che può ripubblicare dove desidera quello che trova sul mio sito, grazie !

    S. Z.

  16. luca scrive:

    On.Sandra Zampa, le porgo le mie più sentite congratulazioni per la carica che ha ricevuto e tutt’ora svolge;sono un giovane volontario entrato nel corpo con il corso così tanto disprezzato dai colleghi permanenti di 120 ore. Sicuramente in 120 ore non si può imparare molte cose,ma essendo reperibili molto spesso 24 ore su 24 presso un distaccamento volontario che svolge in media 400 interventi all’anno, e affiancato da colleghi più anziani aventi sulle spalle 2000, 2500, 3000 interventi e più della metà sono purtroppo incidenti stradali le posso assicurare che la Professionalità e l’Istruzione non mancano. Noi salumieri,noi falegnami,noi volontari che pratichiamo questo impegno con entusiasmo e serietà siamo come ha potuto constatare in precedenza disprezzati e contrastati dai nostri colleghi permanenti che si ostinano a dire inoltre che siamo ben retribuiti……E qui li inviterei veramente ad informarsi e documentarsi in modo corretto sulla nostra “ottima retribuzione”… La nostra VERA “ottima retribuzione”, Onorevole, sono le soddisfazioni che questo im pegno ci dà svolgendolo in modo sereno, felice, e sincero. Secondo lei Onorevole è giusto che un volontario debba andare in intervento con i DPI passati di categoria aumentando il proprio rischio quando ai nostri colleghi permanenti vengono cambiati ogni 6 mesi?? Penso che anche questo faccia parte della parola Professionalità richiesta giustamente da qualche collega….Le sembra corretto Onorevole che in un Corpo Nazionale ci si divida in tre categorie(permanenti,dicontinui,volontari) e ci si insulti l’uno con l’altro(come è avvenuto precedentemente)…??Le pare professionale…? A me al corso anche se era di 120 ore mi hanno insegnato prima di tutto Umiltà, Rispetto e Correttezza e soprattutto gli istruttori hanno sempre detto che l’unione nel nostro lavoro fa la forza e la differenza……….Secondo Lei siamo un Corpo unito?
    La ringrazio per l’attenzione e le porgo i miei più sentiti saluti.

  17. On. Sandra Zampa, su sollecitazione di parecchi colleghi ho letto attentamente tutte le e-mail e vorrei, con questa nota, portare il mio contributo alla discussione.

    Una piccola ma doverosa presentazione mi chiamo Gianluca Mazzanti sono un Capo Squadra permanente presso il Comando di Bologna e svolgo attività sindacale nella Segreteria provinciale CISL; ho un passato da volontario, che non rinnego, e una cariera lavorativa che mi ha visto impegnato,in un passato ormai remoto, a supportare anche sindacalmente le esigenze della componente volontaria.

    Dal novembre 1997 (fatti di Gaggio Montano) quando la componente volontaria, tutta, si ribellò alla trasformazione del distaccamento da volontario in sede mista, trasformazione peraltro programmata da oltre 20 anni e mai realizzata prima per mancanza di una sede idonea, ho deciso, rinunciando, almeno per me a vecchie amicizie, di interrompere ogni rapporto con la componente volontaria.

    Premetto che non ho avuto la presunzione di pensare che il mio cambio di atteggiamento potesse in qualche modo modificare il loro nell’interesse del servizio reso alla collettività.

    Il ruolo che svolgo imporrebbe la non chiusura ed il dialogo sempre e con tutti, episodi concreti non mi stimolano però un atteggiamento diverso.

    Tralascio le competenze Istituzionali e mi limito a parlare molto sinteticamente di organizzazione/capillarità:

    Comandi Provinciali e distaccamenti cittadini con solo personale permanente, distaccamenti periferici, dove effettivamente servono, misti (permanenti e volontari insieme), per la determinazione del contingente permanente utilizzerei il concetto della popolazione servita e come parametro di riferimento le medie europee; tutto ciò nel rispetto di un DIRITTO COSTITUZIONALE del Cittadino, oltre che un DOVERE COSTITUZIONALE della Classe Politica.

    Per sua informazione faccio inoltre presente che nell’anno 2001 il Comando Provinciale di Bologna elaborò, supportato da elementi statistici inconfutabili, un progetto di potenziamento dove erano previsti distaccamenti permanenti, misti (Monzuno), le tresformazione di alcuni distaccamenti da volontari in misti (San Giovanni in Persiceto, San Pietro in Casale e Castiglione dei Pepoli) e volontari.

    Tale proposta, che sarebbe stata di assoluto buon senso e avrebbe garantito maggiormente il cittadino, è stata in seguito modificata perchè la componente volontaria, anche se non pubblicamente, aveva manifestato scarso apprezzamento.

    Cosa ci sia alla base di questo loro rifiuto, pur essendo un ex volontario, francamente non lo so, gli elementi da considerare comunque non sono tanti: la paura di un controllo diretto e se così fosse vi sarebbero da ipotizzare comportamenti interni ed esterni particolari; oppure un’immagine cittadina da promuovere o salvaguardare; i soldi, pochi o tanti, che percepiscono, oppure in ultima e “disperata” analisi, l’esigenza di garantirsi vere e proprie eccitazioni mentali nell’affrontare l’intervento, certamente devono essere motivazioni forti se consideriamo che con questo loro atteggiamento, di fatto, negano ai propri concittadini un servizio migliore sotto tutti i punti di vista.

    Sarebbe interessante confrontarci credo però che la chiara scelta di campo porterebbe a sterili conclusioni, vorrei salutarLa augurandole sinceramente buon lavoro, ma il contenuto del comunicato stampa pre-elettorale mi bloccca, saluto comunque Cordialmente.

  18. Gent.ma Dott.ssa Zampa

    Sono un vigile del fuoco volontario e presto servizio in un distaccamento nella provincia di Bologna,
    La volevo ringraziare per la sua attenzione per quanto riguarda la questione previdenziale e assicurativa, mi auguro che in futuro si riesca a risolvere questo problema per noi e le nostre Famiglie.
    Non e’ accettabile neppure quella permanente,ma è comunque migliore della nostra.
    Grazie per quello che riuscirà a fare

    Distinti saluti
    Mirco Marcheselli

  19. Gianpietro scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa,
    Sono un Capo Squadra Volontario del distaccamento di Treviglio (BG) e ne sono fiero di esserlo!
    La ringrazio per quello che sta’ facendo per il volontariato e spero che riesca a vincere questa battaglia anche con il nostro supporto e a chi sta’ contro di noi vorrei chiedere se il posto di lavoro l’ha ottenuto per meriti o per IGN…..A, visto quello che si permettono di scrivere. Ricordo a queste persone che noi lo facciamo per passione e non per interesse ECONOMICO.
    La ringrazio per l’attenzione e porgo Distinti Saluti.

  20. Flavio scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa,
    Sono un Vigile del Fuoco Volontario nel distaccamento di Treviglio in provincia di Bergamo e ne sono orgoglioso. Le scrivo per ringraziarla del Suo interessamento al mondo del volontariato e in particolare per quanto riguarda la questione previdenziale e assicurativa. Non voglio entrare in merito ai commenti di chi pensa che una vita possa valere di più o di meno di un’altra. Le faccio i complimenti per il risultato politico ottenuto e Le auguro un buon lavoro.
    Distinti saluti
    Flavio Distaccamento di Treviglio (BG)

  21. omar scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa, sono un VOLONTARIO /OPERAIO che da 10 anni svolge con PASSIONE il MESTIERE/LAVORO nei VIGILI DEL FUOCO della provincia di LECCO , il nostro volontariato, oltre ad essere passionale è anche basato sul sacrificio verso la famiglia visto che io con i miei colleghi di Merate , abbiamo un turno ogni 4 notti, i week end (un sabato e una domenica al mese), ho anche conoscenze nei permanenti dove credono nel nostro distaccamento, ma so che ce chi ci “odia”. Il punto, o morale della favola è …:che quando usciamo siamo tutti uguali e il servizio che offriamo deve essere efficace, che secondo me a Merate.. (e non solo) funziona , visto che durante l’anno abbiamo una media di 650 interventi………………………………..( altrimenti!!!!!!!)…..potrei scrivere altre tante cose……….. mi soffermo solo a dire al sig. palermo edoardo che prima di parlare o scrivere deve confrontare o verificare tante (scusi) tantissime notizie sui volontari , permanenti, distaccamenti e comandi, poi quando è sicuro di informazioni sicure parli o scriva …. poi ai signori DARIO e CLAUDIO e non solo, pensate prima di scrivere …..
    Distinti saluti da OMAR ( POMPIERE VOLONTARIO DISTACCAMENTO DI MERATE )

  22. Matteo scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa,
    sono un giovane vigile volontario. Sempre più a malincuore sto constatando come ALCUNI nostri colleghi permanenti impieghino le loro preziose energie nel denigrare il nostro operato. Ho letto, e sentito cose che oltre ad essere FALSE, infangano l’ onore e la rispettabilità di un corpo come il nostro. Tuttavia, la cosa più umiliante è che tali voci, siano messe in giro da COLLEGHI.
    A beneficio di quanti non conoscessero bene il nostro mondo, mi permetto di riassumere come stanno le cose: in italia,il servizio di soccorso è garantito dal C.N. dei VV.F. Causa la scarsità dei fondi statali, il corpo si avvale di due componenti, l’ una PERMANENTE, ovvero stipendiata. L’altra VOLONTARIA.
    Il personale permanente è impiegato in 4 turni h24 7/7. Queste persone effettuano un corso di preparazione a Roma che le abilita alla professione. In quanto dipendenti statali, ad essi non è consenstito svolgere un secondo lavoro.
    La componente volontaria invece, è composta da persone che non fanno i vigili del fuoco per lavoro.
    Questa frase, è un pò il pomo della discordia in quanto, agli occhi di molti fa apparire l’attività, quasi come un hobby. Svolta con pocha professionalità e con inadeguate conoscienze.
    La verità tuttavia, è molto semplice. I volontari non essendo stipendiati dallo stato svolgono una normale attività lavorativa. In caso di chiamata percepiscono dai 3 ai 7 euro (circa) all’ ora.
    Credo dunque si sia capito, che fare il volontario non vuol dire avere un secondo stipendio, anzi! spesso queste persone devono fare i “salti mortali” per organizzarsi in modo tale da garantire la copertura del proprio distaccamento. Molti sono dipendenti, e il datore di lavoro non sempre è felice di vederli abbandonare il proprio posto. Altre sono artigiani, ed il non lavorare significa, non incassare.
    Inoltre bisogna considerare che le tipologie d’ intervento sono le stesse sia per i volontari che per i permanenti. Incidenti stradali, incendi ecc ecc.. vedono impiegato personale di entrambe le categorie.
    Dunque il rischio è il medesimo, sia per gli uni che per gli altri.
    Vi è poi un altro particolare che forse molti, sottovalutano, i mezzi e le attrezzature.
    Inviteri molte persone abituate a lavorare su IVECO STRALIS o MERCEDES ACTROS a dover operare con mezzi vecchi di oltre 20 anni. Purtroppo lo stato ha sempre meno risorse e dovendo distribuire i pochi mezzi che possiede, privilegia GIUSTAMENTE, il personale permanente.
    Questo non è vittimismo, anzi, è solo una fotografia di quello che accade oggi in italia.
    Non voglio alimentare sempre la solita e sterile polemica, ma voglio far presente una cosa: Se a me venisse proposto di passare permanente io accetterei senza esitare. Ma a tutte quelle persone che ci credono “salumieri” incompetenti, oppure insinuano che il volontariato sia per noi una ricchissima fonte di reddito, sarebbero disposti a fare altrettanto?

    Cordiali Saluti

  23. Marco scrive:

    Buonasera Dott.ssa Zampa, sono un vigile del fuoco volontario del distaccamento di Treviglio(BG). La volevo ringraziare per il suo interessamento in merito alla nostra questione assicurativa e previdenziale. Mi dispiace solamente per tutte queste polemiche perchè credo che la vita di un vigile del fuoco volontario valga quanto quella di un permanente.
    Distinti saluti.
    Marco Ingriselli Distaccamento di Treviglio (BG)

  24. Sandro scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa sono un VOLONTARIO e NON PRECARIO, come occupazione faccio il meccanico di auto, e volontario nell’assistenza sanitaria 118, ho avuto piu’ di un’occasione di intervenire su incidenti stradali enon solo, con i permanenti, spiace per loro, ma se si parla di professionalità, piu’ di un’occasione hanno provocato danni che far del bene, forse molti di loro una professione non l’anno mai avuta e in alcune situazioni si perdono per strada, e non dico altro la situazione la conosciamo tutti ma qualcuno gli prude.. e non vuole ammettere certe situazioni.
    Distinti saluti..

  25. Pier Testa scrive:

    Gent.ma Dott.ssa Zampa, sono un vigile del fuoco volontario che opera nella provincia di Bergamo. Desidero ringraziarla per l’ interesse da Lei dimostrato verso i problemi del volontariato pompieristico.
    Vorrei puntualizzare (come ha fatto il collega di San Pietro in Casale) che la capacità, lo spirito di abnegazione e la passione non appartengono soltanto alla componente professionale del corpo. Inoltre, gli esempi che ci provengono da paesi esteri sui numeri della componente volontaria (citati da un altro collega sempre in questo sito) dovrebbero farci riflettere sulla situazione del corpo nazionale in Italia.
    Vorrei inoltre precisare a chi scrive che :”…Torno in merito ai pseudo pompieri che non riescono neppure a scrivere il nome per intero e il distaccamento di cui fanno parte,volontario naturalmente, perche’ si vergognano? ma se sono cosi contenti di avere una divisa da sfoggiare il sabato sera con gli amici…” che molti di noi nei fine settimana la serata la trascorrono all’ interno del distaccamento proprio per ovviare a quei ritardi da lui menzionati. Ovviamente senza alcun tipo di retribuzione.
    Distinti saluti. (commento firmato)

    Pier Testa Distaccamento di Treviglio (BG)

  26. Guido Golinelli scrive:

    Gent.ssima Onorevole Sandra Zampa,

    sono consapevole che questo spazio è destinato, negli intenti, ai cittadini per esprimere un’opinione e non è mia intenzione trasformarlo in momento di polemica o, peggio, discussione a due.
    Non posso però esimermi dal chiederle ancora di ospitare un mio commento, in quanto, essendo stato citato, personalmente da uno dei partecipanti, ritengo di avere diritto di replica.
    Nello specifico mi riferisco all’ultimo intervento del Capo Reparto Edoardo Palermo del Comando VVF di Bologna.
    Ritengo doveroso precisare che il sottoscritto ha svolto il servizio militare, non come afferma il C.R. Palermo quale Ausiliario nei VVF, bensì presso la “Compagnia Controcarro” Brigata Fanteria Cremona, in quel di Pinerolo (TO) nel lontano1977 e quella divisa, su cui “non ho mai sputato”, la conservo ancora, gelosamente, nell’armadio per i valori che essa rappresenta.
    Ne, tantomeno, corrisponde a realtà che il sottoscritto abbia fatto”sfoggio” della divisa VVF per scopi diversi da quelli del servizio istituzionale.
    Pertanto o il C.R. Palermo ha sbagliato persona o le sue affermazioni rientrano in quella campagna di disinformazione, falsa e tendenziosa, cui ho fatto cenno nel mio precedente intervento.
    Conosco il C.R. Palermo e ho prestato servizio, durante dei richiami di 20gg, sotto il suo “comando”, quando era Capo Squadra, negli anni 1997/98 e stento a riconoscere, nei suoi interventi, la persona conosciuta tempo fa, tanto più considerando il fatto che non ci vediamo da almeno 2 anni e i ns. rapporti sono sempre stati impostati sulla massima cordialità
    Credo quindi si tratti di un malinteso il chè, comunque, non giustifica l’inesattezza delle sue affermazioni che, peraltro avrebbero dovute essere manifestate in altra sede dal momento che non ne manca l’opportunità visto che il C.R. Palermo abita a 5 km da me e per recarsi al lavoro transita nei pressi del Ns. Distaccamento Volontario (S. Pietro in Casale), dove trattandosi di una sede del Corpo nazionale Vigili del Fuoco, ed essendo lui un C.R. del Corpo Stesso, può accedere senza problemi.
    Invito pertanto il C.R. Palermo ad astenersi in futuro dall’affermare cose inesatte e diffamanti (*) onde evitare di essere lui a disonorare quella divisa che tanto strenuamente difende e, soprattutto evitare di occupare spazio in questo sito per dire cose che, se lo ritiene opportuno, può benissimo dirmi di persona e allora potremo anche parlare, costruttivamente, di tempi d’intervento e magari valutare che le cose non stanno proprio come dice lui.
    Infine rivolgo al C.R. Palermo la stessa domanda, raccapricciante, che il suo collega permanente, firmatosi “solo” Dario, ha rivolto a lei, On. Zampa.
    Se, caro Palermo, dal momento che hai la certezza di quanto affermi sui tempi d’intervento, dovessi fare un incidente uscito di casa, preferiresti essere soccorso dai tuoi colleghi della Centrale, o dai falegnami, salumieri, geometri, impiegati, del Distaccamento VVF Volontario di S. Pietro in Casale ???

    On. Sandra Zampa, la ringrazio anticipatamente per lo spazio concesso a questo mio secondo, e ultimo, intervento in quanto non è nelle mie intenzioni dare ulteriore adito a sterili polemiche e mi asterrò da qualsivoglia futuro commento.

    Augurandole buon lavoro la saluto cordialmente e la invito a visitare anche il ns. distaccamento per toccare con mano la realtà dei fatti, supportata anche da inconfutabile documentazione.

    Guido Golinelli
    Distaccamento VVF Volontari
    S. Pietro in Casale (BO)

    (*)Art. 595 Cod. Penale – Diffamazione
    Chiunque, fuori dei casi indicati nell’articolo precedente, comunicando con piu’ persone, offende l’altrui reputazione, e’ punito con…………………….!
    Se l’offesa consiste nell’attribuzione di un fatto determinato, la pena e’…………………………………………!
    Se l’offesa e’ recata col mezzo della stampa o con qualsiasi altro mezzo di pubblicita’, ovvero in atto pubblico, la pena e’………….!

  27. Gentilissima Onorevole
    Grazie dello spazio che ci offre, grazie perchè finalmente possiamo parlare dei vigili del fuoco direttamente con chi sta nel palazzo,non importa se permanenti o volontari il servizio tecnico urgente in Italia è compito del corpo nazionale dei VV.F. che comunque sono pochi nelle due componenti e che necessitano di crescere con canoni europei per poter dare un servizio degno di questo nome a tutti i cittadini soprattutto a quelli che abitano in centri montani lontani dalle grandi città.
    Sono da 25 anni Vigile del fuoco volontario e ne sono orgoglioso la ringrazio per quanto potrà fare per noi per le norme previdenziali che mancano a noi e alle nostre famiglie quando purtroppo il destino è avverso.Non ritengo di entrare in polemica con chi le ha scritto prima in quanto certe frasi si commentano da sole.Chiediamo solo di essere aiutati a servire meglio i cittadini come del resto è nel nostro DNA .grazie

  28. Buongiorno Dott.ssa Zampa.
    Mi chiamo Michele Marchetti e sono il Capo Distaccamento dei VFV di Bondeno (FE)
    Trovo lodevole il suo interessamento per la Nostra causa , riguardante i problemi assicurativi che il personale volontario ha , nel caso dovesse malauguratamente succedere qualcosa di spiacevole , nell’espletamento del proprio dovere durante gli interventi di soccorso urgente .
    Pensiamo che sia arrivato il momento di trovare una soluzione definitiva a questo grande e grave problema .
    I Vigili del Fuoco Volontari hanno per il proprio territorio e per i cittadini che vi abitano , un’importanza vitale in fatto di sicurezza .
    Non ci vogliamo sostituire a nessuno , ma ………GUARDIAMO COSA SUCCEDE NEGL’ALTRI STATI EUROPEI !
    A nome di tutto il personale volontario del Distaccamento di Bondeno un Grazie per quello che potra’ fare per la Nostra causa
    Capo Distaccamento
    Michele Marchetti

  29. Gentile signora Zampa, mi chiamo bortolazzi piero e da nove anni faccio parte dei vv.f volontari di SAN PIETRO IN CASALE. Volevo dire al sig. EDUARDO PALERMO di andarci piano con le affermazioni verso le persone. Il sig. GOLINELLI GUIDO se si è dimenticato di scrivere da dove presta il servizio non è certo perchè si vergogna, e in merito al nostro sfoggiare le divise con gli amici credo che in merito all’interno del comando dove il sig. PALERMO presta servizio ce ne siano molti che lo fanno!!! vedi alle vigilanze.Per ultima cosa caro EDUARDO, se il tuo personale che tu reputi “PROFFESSIONISTA” seguisse le procedure, i tempi di uscita sarebbero minori.

    Saluti

    CSV BORTOLAZZI PIERO DIST. SAN PIETRO IN CASALE (BOLOGNA).

  30. marco cocchi scrive:

    Ho lavorato in diversi distaccamenti e comandi provinciali, e ho conosciuto tanti colleghi, di ogni tipo. Ricordo un grande caporeparto, ormai in pensione, che amava dire: vedi, qua c’è chi è vigile del fuoco, e chi è pompiere. I vigili cessano di esserlo alla pensione; i pompieri mai.

  31. Sono un vigile volontario di San Pietro in Casale (BO) ed ho letto con grande interesse gli interventi che mi hanno preceduto, sia dei colleghi volontari che permanenti. Concordo con coloro che affermano che si dovrebbe terminare, una volta per tutte, l’annosa polemica volontari/permanenti, a mio parere inutile, sterile e ormai fuori dal tempo. A motivare questa mia affermazione porto alcune semplici considerazioni.
    Il soccorso tecnico urgente è efficace se portato nei tempi piu’ brevi possibili e con le necessarie competenze; questo, in un mondo perfetto, sarebbe ottenibile su tutto il territorio nazionale ricorrendo ad un elevato numero di professionisti. Dal momento che NON siamo in un mondo perfetto, una tale impostazione porterebbe a prosciugare le già malandate casse dello Stato nel giro di pochi mesi. L’ovvio e naturale compromesso (la vita di ciascuno di noi ne è piena) è il ricorso al personale volontario ad integrazione di quello permanente per garantire la capillarità di intervento su tutto il territorio, con un costo per lo Stato decisamente piu’ sostenibile (su questo aspetto non ci sono se e ma: è fuori discussione che la componente volontaria, seppur retribuita nelle ore di effettivo intervento, sia di gran lunga meno onerosa per lo Stato di quella permanente). In merito alle competenze ed alla formazione ritengo opportuno fare una distinzione: è indubbio che alcune specializzazioni (NBCR,SAF,ecc.) siano, per motivi contingenti, meno accessibili al personale volontario e come tale sono e continueranno ad essere sviluppate principalmente dal personale permanente. D’altro canto però per tutte le casistiche di intervento che non richiedono tali specializzazioni (e che ritengo essere la maggioranza) in diversi anni di esperienza non ho mai visto questo divario di capacità che alcuni sopra hanno evidenziato: ho solo visto vigili piu’ capaci e vigili meno capaci, indipendentemente dal fatto che fossero volontari o permanenti. Ho visto vigili permanenti piu’ preparati di capi squadra volontari così come ho visto “salumieri o falegnami” vigili volontari piu’ preparati di capi squadra permanenti. Aggiungo che non ho mai sentito un persona soccorsa chiedere se chi la soccorreva era un permanente o un volontario; così come sui giornali non mi sembra di aver mai visto articoli ove fosse fatta distinzione tra interventi fatti da volontari o interventi fatti da permamenti; ho solo letto di interventi portati a buon fine oppure no.
    Finiamola dunque con questa lotta interna che non porta da nessuna parte: nessuno vuole rubare il posto a nessuno. Tutti dobbiamo fornire al cittadino in difficoltà il miglior servizio possibile con le risorse al momento a disposizione.

    Saluti
    Marcello Rimessi
    VVF San Pietro in Casale (BO)

    PS: ringrazio la dott.ssa Zampa per aver creato un luogo di discussione ove il confronto sia, salvo l’eccezione di alcuni, civile, pacato e costruttivo.

  32. michele capatti scrive:

    sono volontario e voglio ringraziarla per l’interessamento volto a risolvere questo importante problema che si cerca di risolvere da anni.

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