Vigiliamo perchè le Istituzioni siano rispettate, e perchè le rispetti anche chi è eletto a rappresentarle.

NaziskinEditoriale su Articolo 21 – 17 novembre 2008

Una chitarra sulla spalla e dei jeans strappati bastano per essere vittime di violenza per le strade delle nostre città?

Persino nella civile Bologna, come riportano le cronache di ieri a commento della feroce aggressione di due giovani, uno dei quali gravemente ferito, avvenuta nel cuore del centro storico della capoluogo emiliano?

jeans…Basta pensare e avere il coraggio di affermare che i partigiani andrebbero ringraziati per aver contribuito alla realizzazione della nostra libertà? Insomma, basta essere rispettosi della storia del paese per finire in una corsia di ospedale?

Quando ho letto la notizia ho pensato ai miei nipoti che fanno parte di un gruppo scout cittadino e proprio ieri impegnati in un’uscita con chitarre sulle spalle, scarpe da montagna, fazzolettone al collo e facce allegre. Dobbiamo dire ai nostri giovani di cercare di non apparire per ciò che sono perché il rischio è di trovarsi pestati a dovere in qualche pronto soccorso? O forse non è meglio che noi tutti ci chiediamo dove si alimenta questo strisciante sentimento di intolleranza che sempre più spesso sfocia in atti di intimidazione e aggressione?

NaziskinLa storia ci insegna che quando in una società si corre il rischio di essere aggrediti in quanto espressione di dissenso, minacciati perché voci fuori dal coro, respinti perché portatori di valori che qualcuno vuole dimenticare, è arrivato il momento per ognuno di noi  di vigilare con attenzione perché i principi fondanti della nostra democrazia siano rispettati in ogni luogo e in ogni sede.

E’ in atto nel paese un pericoloso processo di criminalizzazione delle forme di dissenso che il governo non sembra intenzionato a interrompere.

E’ di qualche ora fa l’affermazione del Ministro Brunetta secondo la quale i fannulloni della Pubblica Amministrazione sono tutti di sinistra. Il mondo della Scuola che ha civilmente protestato contro la riforma Gelmini è stato accusato di strumentalizzazione, i docenti minacciati di trasferimento da esponenti politici. Il Parlamento è stato troppe volte, a colpi di maggioranza, esautorato del suo compito di legiferare perché considerato un inutile rallentamento all’approvazione di leggi che avrebbero invece meritato il più ampio confronto democratico tra tutte le forze politiche.

…e chitarreSu questa strada le tensioni si inaspriscono, le occasioni di confronto civile si trasformano in risse tra le parti e nelle nostre città c’è chi si sente autorizzato a passare alle vie di fatto.

E’ la politica nel suo significato più alto che può e deve indicare una nuova prospettiva al paese, quella contenuta nella nostra Costituzione. Non è certo questo il momento per abbandonare i luoghi della politica, come qualcuno vuol lasciare intendere. E’ il momento della partecipazione e della volontà di esserci, di percorrere le strade del confronto.

Ognuno di noi vigili perché le Istituzioni, prima e più importante garanzia della vita democratica del paese, siano rispettate e allo stesso tempo ognuno di noi si impegni perché gli uomini delle Istituzioni non si sottraggano al compito che è stato loro affidato dai cittadini.

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abc last nov 17, 2008 Categorie: Territorio ,Sul territorio
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