Possiamo reagire e dobbiamo farlo

Care amiche, cari amici,

Oggi pubblico il primo numero della mia newsletter personale. Avrà cadenza mensile.

Ci ho impiegato un bel po’ di tempo a superare il dubbio di aver qualcosa da dire di  interessante per voi e di essere sufficientemente preparata a farlo. Ma alla fine, sollecitata da alcuni e anche in nome di quell’impegno con il territorio che, nonostante la pessima legge elettorale del “porcellum”, mi ero impegnata a mantenere, mi sono decisa.

Con questo semplice strumento non intendo tanto darvi conto della mia attività in Parlamento, già sufficientemente documentata sul mio sito (http://www.sandrazampa.it), ma illustrarvi il mio punto di vista sulle questioni di maggior rilievo per noi, per Bologna e per il nostro Paese.

La mia storia personale, professionale ed infine politica è da sempre caratterizzata dalla volontà e dal desiderio di conoscere,comprendere e di essere all’altezza dei compiti che mi sono affidati. E tra i tanti che in questi due anni ho affrontato, il più importante è quello di rispondere e corrispondere al voto di chi mi ha eletto in Parlamento, consegnando così nelle mie mani e nella mia persona un fiducia che sento come una responsabilità preziosa e imprescindibile. Le motivazioni che mi hanno portato alla candidatura sono ancora le stesse: restituire con il mio impegno ciò che la mia città, il mio territorio e il mio Paese mi hanno consentito di essere.

In questo primo numero non intendo affrontare un tema specifico, ma piuttosto una riflessione più generale, nello spazio che questo strumento di comunicazione mi consente, che permetta ad ognuno di voi di valutare l’interesse a continuare a ricevere il mio punto di vista.

Sento fondamentale, oggi più che mai, ripercorrere un’idea di impegno politico, ma ancor più di impegno sociale ed etico, che mi ha portata a credere nel progetto del Partito Democratico. Un partito plurale, costituito da donne e uomini, convinti che la politica sia, essenzialmente, servizio alla collettività e al bene comune.

Fa bene ritornare sui principi fondanti del Partito Democratico, per non perdere di vista mai, neppure nelle difficoltà di oggi, quale era il punto di arrivo del percorso che ebbe inizio con la messa a dimora a Monteveglio del primo Ulivo: costituire una forza politica nuova, riformista, alternativa alla destra e di alternanza, perciò capace di governare. Questo è ancora oggi quello in cui credo fermamente ed è lo spirito con il quale in Parlamento mi sono battuta contro la riforma del sistema scolastico voluta dalla Ministra Gelmini, con il quale siedo nella Bicamerale Infanzia e mi impegno sul riconoscimento del diritto di cittadinanza dei minori extracomunitari, con il quale ho denunciato il respingimento disumano dei minori che approdano nel nostro Paese, vittime di violenze ed abusi, bambini e adolescenti innocenti trattati come pericolosi criminali.

Chi vorrà potrà consultare il mio lavoro, i miei interventi in aula e le mie proposte di Legge attraverso il mio sito, ma prima di salutarvi vorrei condividere con voi un’ulteriore riflessione. Come sapete i numeri del Parlamento non consentono al Partito Democratico e all’apposizione di far valere le nostre buone ragioni. Anzi, troppo spesso, i voti di fiducia imposti dal governo ci hanno impedito di svolgere il nostro diritto – dovere di opposizione e hanno spogliato il Parlamento stesso della fondamentale funzione sancita dalla nostra Costituzione.

Allo stesso tempo il dilagante senso di scollamento tra società civile e politica, il disinteresse delle nuove generazioni per la vita istituzionale del nostro Paese e il senso di inutilità che la società nutre nei confronti dell’impegno politico, costituiscono un gravissimo pericolo. Quel poco o tanto che ognuno di noi, eletto in Parlamento, può ancora realizzare, lo si deve ai tanti che hanno non solo creduto in noi, ma soprattutto nel nostro sistema democratico. Se questi non cresceranno, se la politica non tornerà davvero il più nobile dei servizi resi alla collettività, se mancherà l’impegno di ognuno di noi, a cominciare da chi ha l’onore di sedere in Parlamento come rappresentante di tutti i cittadini, in difesa dei principi democratici, anche la nostra voce di dissenso, oggi da molti considerata inefficace e dalla maggioranza inutile, non avrà più la forza di elevarsi, resterà muta dentro ognuno di noi. La democrazia che tanto ci è costata non è data per sempre, è una conquista quotidiana che ha bisogno di ognuno di noi.

Infine non voglio sottrarmi al problema che ha investito la nostra città. Ho detto pubblicamente che le dimissioni di Flavio Delbono sono il segnale di una comunità viva e attenta alla democrazia e all’etica.

In Parlamento siedo ad un passo da Leoluca Orlando, già sindaco di Palermo, che nei giorni più drammatici per noi mi ha spiegato il suo punto di vista: “dovete essere orgogliosi di una città così -mi ha detto- Da noi quelle dimissioni non sarebbero state possibili”. E, infatti, non sono state possibili nonostante che l’attuale sindaco di Palermo, Diego Cammarata, sia indagato per truffa. Lo stesso vale per Letizia Moratti, sindaco di Milano, per il sottosegretario Casentino, per Formigoni.

E Berlusconi? Lo so. Questo non riduce la sofferenza e il danno. Ci fa però consapevoli che possiamo reagire e dobbiamo farlo, perché non vogliamo consegnare la nostra storia e la nostra città nelle mani della maggioranza che regge il peggior governo nella storia della Repubblica.

On.le Sandra Zampa, Partito Democratico
membro della Commissione Bicamerale Infanzia e della Commissione Europa

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