Mentre ratifichiamo il Trattato di Lisbona, chiediamo uno sforzo di comunicazione straordinario per coinvolgere i cittadini.

lug 31, 2008 Categorie: Parlamento ,In Parlamento
Tag: .

Parlamento EuropeoSANDRA ZAMPA. Signor Presidente, colleghe, colleghi, nel momento in  cui ci accingiamo ad esprimerci sul Trattato di Lisbona, dopo che già  21 Paesi lo hanno ratificato – ultima, nei giorni scorsi, la Spagna -,  sento la necessità di richiamare, in quest’Aula, all’attenzione di noi  tutti e, per tramite nostro, a quella di tutti gli italiani, le parole  del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, pronunciate di  recente in un incontro internazionale sull’Europa che si è tenuto a  Lione, parole pronunciate all’indomani del voto negativo dell’Irlanda  sul Trattato, con le quali si sottolineava che quella vicenda pone più  che mai drasticamente il grande problema del rapporto tra governanti e  governati nell’Europa unita e della partecipazione e del consenso dei  cittadini.

L’Europa – come ci ha ricordato il Presidente Napolitano – non potrà aumentare la sua efficacia senza riforme, senza mezzi adeguati e senza  un nuovo slancio democratico. Troppi Governi hanno ritenuto di poter gestire in solitudine gli affari europei, preoccupandosi poco di  coinvolgere sistematicamente le rispettive opinioni pubbliche, e perfino i rispettivi Parlamenti, nella discussione e nelle scelte. Anzi, hanno dissimulato le posizioni da essi sostenute in sede  europea, chiamando in causa l’Europa e, in particolare, la  Commissione europea (spregiativamente definita «la burocrazia di  Bruxelles») come capro espiatorio per coprire loro responsabilità e  loro insufficienze.

In questo contesto, così ben richiamato dal nostro Presidente, il  Trattato di Lisbona, che recupera valori della sfortunata Costituzione  europea, ci offre la possibilità di trovare, ancorché in forme, modi e  ragioni rinnovati, quel nuovo slancio democratico auspicato da  Napolitano, quello stesso slancio che ispirò De Gasperi e Spinelli  all’indomani della Seconda guerra mondiale. Ciò richiede, però, almeno due condizioni: in primo luogo, la coerenza  e la fermezza di noi tutti che qui rappresentiamo gli interessi degli italiani, ma, soprattutto, del Governo, che è alla guida del Paese e  che ha l’onore di dar voce all’Italia, uno dei Paesi fondatori  dell’Europa, proprio in Europa. Difficilmente potremmo lamentarci o stupirci della scarsa attenzione  dei nostri concittadini all’Europa, se un Ministro dichiara, come ha  fatto Calderoli, il 13 giugno scorso, il proprio grazie all’Irlanda  per il suo «no» al Trattato o se chi siede qui, a rappresentare gli  interessi degli italiani, invoca, esclusivamente per ragioni di parte,  un referendum sul Trattato, facendo finta di ignorare, quasi che  l’interesse dei cittadini fosse distante e contrapposto alla sua  approvazione, che l’Irlanda è stato obbligata al referendum dalla propria Costituzione. Come si fa a dire che l’Europa non funziona ancora bene perché manca  l’Europa politica e minarla politicamente nella sua possibilità di  crescita? Non è così! Noi sappiamo che l’Europa a 27 è probabilmente  la dimensione minima per rispondere ai problemi che sono in cima alle  preoccupazioni dei nostri concittadini, la sicurezza e lo sviluppo  economico. Ma ho parlato di due condizioni, se quella della coerenza politica era  la prima, la seconda ha certamente a che fare con la partecipazione  popolare. Difficilmente ci si può stupire della distanza dei cittadini  verso le istituzioni, se non li mettiamo davvero in grado di  partecipare. Proprio al tema della partecipazione il Trattato riserva  importanti passaggi, laddove introduce disposizioni volte a promuovere  un dialogo aperto, trasparente e regolare tra le istituzioni dell’Unione europea e i cittadini e le associazioni rappresentative e ampie consultazioni delle parti sociali e laddove contiene la  previsione dell’iniziativa legislativa popolare. Ma di grande rilievo – lo voglio ricordare – è anche la possibilità  per i Parlamenti nazionali di far pervenire osservazioni su  provvedimenti normativi che la Commissione sta assumendo. Su questo  aspetto il Presidente Barroso ci ha richiamato, in occasione della sua  visita, poiché soltanto due pareri sono arrivati dal Parlamento  italiano. È inutile lamentarsi, magari pubblicamente sulla stampa, e  non partecipare istituzionalmente alle cose. Ma per chiedere e  ottenere partecipazione, bisogna assicurare conoscenza e corretta informazione.

Per questa ragione, dobbiamo davvero chiedere un impegno straordinario sul versante dell’informazione e della comunicazione, un impegno volto a diffondere una più approfondita conoscenza del  fenomeno comunitario a tutti i livelli, a cominciare dalla scuola, al  quale non può sottrarsi la comunicazione pubblica istituzionale, che  fa capo al Governo centrale e locale, ma anche il servizio pubblico  radiotelevisivo, che deve trovare modalità di informazione non  burocratiche, e soprattutto far comprendere le ragioni di quel grande  progetto al quale l’Italia ha tanto concorso.

Perché non pensare alla produzione di fiction sulle biografie dei  padri fondatori o sulle grandi tappe della costruzione dell’Europa?  Perché non fare scoprire ai nostri giovani, che dell’Europa si sentono  cittadini, fin dalla loro nascita, la fatica e il contributo che i  loro padri o i loro nonni hanno messo in quella realizzazione?

Perché  non fare conoscere agli italiani che cos’è il Trattato di Lisbona,  magari grazie all’organizzazione di eventi che chiamino in causa  l’associazionismo, il mondo della cultura, le organizzazioni  sindacali? Un senatore a vita che ha contribuito in prima persona  all’Europa…

PRESIDENTE. Onorevole Zampa, la prego di concludere.

SANDRA ZAMPA. …Emilio Colombo, ci ha ricordato l’altro ieri che,  dopo la prima stagione dell’Europa, come progetto di pace, dopo la  seconda stagione, come progetto di libertà, vi è una terza stagione  che dobbiamo inaugurare, quella di una grande Europa, che sappia  declinare lo sviluppo come nuovo nome della pace, come lo definì un  grande Pontefice.
Il Trattato di Lisbona ci offre l’opportunità di  cominciare a farlo.

(Applausi dei deputati del gruppo Partito  Democratico).

Print Friendly, PDF & Email
Be Sociable, Share!
abc last lug 31, 2008 Categorie: Parlamento ,In Parlamento
Tag: .

Appuntamenti

  • Eventi sono in arrivo, resta sintonizzato!

mese per mese

Nel sito

Facebook

"IlFuturoHaRadiciAntiche"

Iscriviti alla newsletter di Sandra Zampa
Leggi informativa sulla Privacy
Per cancellare iscrizione invia richiesta a info@sandrazampa.it