Avviamo il Parlamento: diamo al Paese le risposte che merita per uscire dalla crisi

Ad oltre un mese dalle elezioni abbiamo ancora in carica il governo proveniente dalla precedente legislatura e il Parlamento, di fatto, non ha ancora cominciato la sua operatività.

Questo perchè non sono state ancora costituite le commissioni permanenti, vero e proprio motore politico e tecnico dell’attività legislativa.

Pur consapevoli che la prassi vuole che le commissioni siano formate in seguito alla definizione della maggioranza e delle opposizioni parlamentari, riteniamo che il Parlamento e in particolare il nostro gruppo parlamentare non debbano rimanere inerti ma, anche con l’utilizzo di strumenti che “forzino” le consuetudini, si possano costituire da subito le commissioni.

Questo è in linea con lo sforzo fatto dal Presidente Napolitano che ha provato a risolvere un rebus tra i più complicati della storia repubblicana con un’innovazione intelligente, visto il contesto, ma certo non risolutiva.

E’ evidente infatti che un governo è necessario, e dovrà farsi il prima possibile. E allo stesso modo, le leggi che investono il bilancio dello Stato hanno naturalmente bisogno di un’iniziativa governativa e quindi di una maggioranza certa.

Occorre considerare però che la nostra Costituzione ha disegnato una forma di governo di tipo parlamentare a maglie larghe, in cui il rapporto fiduciario tra Parlamento e Governo non è ingessato in rigidi schemi procedimentali. Il costituzionalista Leopoldo Elia parlava, in proposito, di norme a “fattispecie aperta”.

Questa richiesta non vuole assecondare dunque velleitarie teorie costituzionali come quella del Parlamento senza governo, sia ben chiaro, ma rilanciare il ruolo della rappresentanza popolare e democratica in una fase estremamente complicata. La proposta punta a valorizzare l’iniziativa parlamentare, anche perché, mai come questa volta in Parlamento, a partire dalla Camera dei Deputati, il PD ha un gruppo parlamentare giovane, competente, rinnovato con le primarie e con il giusto mix di competenze.

Non solo, alla Camera, l’alleanza Italia Bene Comune, ha una maggioranza talmente ampia che può procedere speditamente verso l’approvazione di leggi fondamentali per il Paese.

In questo senso, infatti, va la richiesta anche del gruppo di SEL alla Camera dei Deputati.

Partendo dunque dagli otto punti presentati da Bersani, ad esempio, possiamo subito approvare proposte di legge già depositate dal PD in questa legislatura.

Una strategia che se concordata tra le due Camere può portare il centrosinistra a presentare in Senato proposte di legge già approvate alla Camera, nel giro di poche settimane.

Ciò significherebbe mettere davanti alle proprie responsabilità al Senato, dove non c’è maggioranza, coloro che non hanno voluto accordare al centrosinistra una “fiducia in bianco”.

Significherebbe dare un segnale fuori dal “palazzo”. Altrimenti, in questa fase cosi complessa, non si comprenderebbe un ulteriore stallo delle Camere alimentando ulteriormente le spesso motivate battaglie anti-casta.

Partiamo dunque dalla Camera e diamo al Paese le risposte che merita per uscire dalla crisi.

Boccuzzi
Bonafè
Bragantini
Capozzolo
Carrozza
Civati
Cominelli
D’Ottavio
De Caro
Di Maio
Fiorio
Gandolfi
Ginefra
Giuliani
Gribaudo
Iori
Madia
Nardella
Nardelli
Orfini
Paris
Pastorino
Piccoli
Pini
Raciti
Rocchi
Rotta
Rughetti
Zampa

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abc last apr 5, 2013 Categorie: Parlamento ,In Parlamento
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2 Risposte a “Avviamo il Parlamento: diamo al Paese le risposte che merita per uscire dalla crisi”

  1. Monica Ascanelli scrive:

    Sono un’iscritta al PD di Ferrara, condivido l’appello per l’avvio del parlamento attraverso le commissioni permanenti.
    Come possiamo noi cittadini far sentire la nostra voce al PD perchè non lasci cadere questa opportunità, dimostrando nei fatti la volontà di cambiare la situazione e di affrontare i problemi?

  2. marta vandelli scrive:

    sono d’accordo, perchè il parlamento deve poter legiferare, anzi avrebbe potuto farlo già da un mese, se non ci fossero stati tutti gli ostruzionismi del pdl e, ahimè, anche di una parte del pd, quella piu’ conservatrice che dovrebbe fare un passo indietro!!!!!!!!!!!!

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