il Governo si muova, in tutte le sedi necessarie, per giungere alla verità sulla tragedia di Ustica

Atto Camera

Interrogazione a risposta scritta 4-11342
mercoledì 23 marzo 2011, seduta n.451
presentata da
VERINI, NICOLAIS, VASSALLO, ZAMPA, SANTAGATA, BENAMATI, LENZI, ROSSA e MARCO CARRA. –

Al Presidente del Consiglio dei ministri.
– Per sapere – premesso che:

in un recente articolo dal titolo «Caso Ustica, non toccate i generali» – pubblicato dal settimanale L’Espresso – si legge che i familiari delle vittime della tragedia di Ustica sono avvertiti: rischierà una sonora querela chiunque sosterrà che il DC-9 dell’Itavia fu abbattuto sui cieli di Ustica il 27 giugno del 1980 durante un combattimento aereo tra velivoli militari o da un missile, tirando in ballo i depistaggi dell’Aeronautica militare italiana; per il Governo, che mette in campo i risultati di tutti i processi e di tutte le commissioni di esperti che hanno lavorato attorno alla tragedia, c’è, dunque, una sola verità: a far esplodere l’aereo fu una bomba. E 31 anni dopo ha incaricato il Ministro per i rapporti con il Parlamento di vigilare sul rispetto di questa versione, anche tramite l’Avvocatura dello Stato, onde tutelare l’onore dell’Aeronautica e dei suoi generali se qualche scettico dovesse tornare a ipotizzare loro responsabilità;

il 18 maggio 2010, in occasione delle celebrazioni del Giorno della memoria dedicato alle vittime del terrorismo, il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha affermato di «comprendere il tenace invocare, da parte dei parenti delle vittime della strage di Ustica, di ogni sforzo possibile, anche sul piano dei rapporti internazionali per giungere ad una veritiera ricostruzione di quel che avvenne la notte del 27 giugno 1980»; «Intrecci eversivi, nel caso di Ustica anche forse intrighi internazionali, che non possiamo oggi non richiamare insieme con opacità di comportamenti da parte di corpi dello Stato, a inefficienze di apparati e di interventi deputati all’accertamento della verità, nel rivolgere la nostra solidarietà a chi ha duramente pagato di persona o è stato colpito nei propri affetti familiari per effetto delle stragi degli anni Ottanta»;

nella sentenza – ordinanza del giudice Rosario Priore del 1999, mai smentita nel corso del successivo iter giudiziario della vicenda, è scritto che «l’incidente al DC-9 è occorso a seguito di azione militare di intercettamento, il DC-9 è stato abbattuto, è stata spezzata la vita a 81 cittadini innocenti con un’azione, che è stata propriamente atto di guerra, guerra di fatto e non dichiarata, operazione di polizia internazionale coperta contro il nostro Paese, di cui sono stati violati i confini e i diritti. Nessuno ha mai dato la minima spiegazione di quanto è avvenuto»;

la successiva assoluzione dei generali dell’Aeronautica dall’accusa di alto tradimento in relazione ai depistaggi delle indagini sulla strage non ha messo in discussione le conclusioni contenute nella sentenza;

dando seguito a quella sentenza il Governo italiano ha ordinato diverse rogatorie internazionali nei confronti della Libia, della Francia, della Germania, del Belgio e degli Stati Uniti;

la procura di Roma ha, in seguito, aperto una nuova indagine, successivamente alle dichiarazioni del Presidente emerito della Repubblica Francesco Cossiga del 2007, che confermavano la sentenza ordinanza del giudice Rosario Priore;

ad avviso degli interroganti la versione che potrebbe, secondo quanto riportato da L’Espresso, essere oggetto di querela è in realtà autorevolmente sostenuta e supportata dalle sentenze della magistratura e non appare, pertanto, affatto chiaro il motivo per il quale il Governo avrebbe deciso di assumere una posizione così ostile nei confronti dei familiari delle vittime e del loro legittimo diritto alla ricerca della verità, qualunque essa sia -:

se quanto pubblicato dal settimanale L’Espresso corrisponda a verità e, in caso di risposta affermativa, quali siano le motivazioni che avrebbero spinto il Governo ad assumere in merito la posizione esposta in premessa;

quali ulteriori iniziative di competenza il Governo intenda mettere in atto, in tutte le sedi necessarie, per giungere finalmente alla verità riguardo alla tragedia di Ustica, che rappresenta ancora, dopo tutti questi anni, una ferita aperta per i familiari delle vittime, per l’opinione pubblica, per il nostro Paese. (4-11342)

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