Chi credono di prendere in giro? Giù le mani dalla par condicio!

E’ vero che la memoria si perde. Ma qui si esagera o, forse, ci si illude di prendere in giro gli italiani. I quali non hanno certamente dimenticato gli strepiti e gli insulti della cosidetta Casa delle Libertà nei confronti dell’allora candidato dell’Unione, Romano Prodi che, richiesto di accettare il confronto televisivo con il Cavaliere, pur sconsigliato dagli esperti di campagna elettorale (in quanto in vantaggio sul premier uscente), accolse la proposta ponendo come condizione che venisse concordato da entrambe le parti un sistema di “regole” a garanzia dei due candidati ma, soprattutto, degli italiani chiamati alle urne. Ai quali fu possibile, in quell’occasione, avere accesso ad una informazione pacata e chiara. Senza falsi contratti e senza notai, senza effetti speciali, senza strepiti e grida.

Nessun italiano può aver dimenticato gli insulti (chi non ricorda il raffinato “Prodi-coniglio” con cui l’8 marzo 2006 apriva le sue eleganti pagine un quotidiano della destra), le dichiarazioni urlate contro la libertà dell’informazione che, per la destra di Berlusconi, è tale solo se priva di regole.

Abbiamo capito solo dopo, al termine del primo e del secondo “faccia a faccia”, quali ragioni inducessero i consiglieri del Cav. a condannare le regole: in un sistema regolato, come si usa in democrazia, vince il merito, non la furbizia o la sproporzione dei mezzi.

Oggi ci risiamo. Il PdL sa chiedere solo lo smantellamento della par condicio. Che importa se l’informazione è un valore che tutte le moderne democrazie occidentali rispettano e coltivano? Ce lo ha mostrato nuovamente l’America dove, a mesi di distanza dal voto, i cittadini hanno già potuto assistere a diversi “faccia a faccia”.
Perché gli italiani dovrebbero essere privati di questo diritto?

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abc last mar 25, 2008 Categorie: Campagne elettorali ,Campagna 2008
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