Sulle quote rosa sono mancati i nostri voti: il PD non ha più etica

Legge elettorale, Zampa (Pd): “Voto segreto? Serve a tirare delle trappole”

Articolo di Manolo Lanaro su Il Fatto Quotidiano del 11 marzo 2014

Dopo aver denunciato per prima su Twittter la presenza di franchi tiratori all’interno del Partito democratico (“Mancano i voti nostri”) che hanno affossato il decreto sulle quote rosa, ora la deputata del Pd Sandra Zampa, torna a commentare il caso. “Quello di ieri – spiega – non è il modo di comportarsi. Se non ci sono le condizioni lo si dica lealmente, non ci si tirano delle trappole. Non è un problema del Pd che ieri ha fatto l’ennesima brutta figura: riguarda questa istituzione. Anche chi è contrario alle quote rose e non gli importa niente delle donne – sottolinea Zampa – una cosa l’ha capita: che quando c’è il voto segreto dentro questo Palazzo ci si tirano delle trappole

Flop quote rosa, l’ira delle deputate dem, Zampa: “Il Pd non ha più etica”

Dopo la proposta di non far votare gli stranieri alle primarie arriva un altro duro colpo. Marilena Fabbri: “Siamo state tradite e ci sentiamo indignate da una cultura maschilista e machista”

Articolo di Eleonora Capelli su La Repubblica del 11 marzo 2014

Non sono così nette come la giovane deputata modenese Giuditta Pini che ha twittato “Che lo spirito di Lorena Bobbit accompagni stanotte i colleghi che hanno bocciato l’emendamento sulle quote rosa”, ma si definiscono comunque “furibonde”. Le deputate bolognesi Sandra Zampa e Marilena Fabbri, sconfitte nella battaglia parlamentari da almeno 100 voti segreti contrari, non riescono proprio a madare giù l’esito del voto.

Tutte le ore passate in assemblea e negli organi di partito a parlare di diritti delle donne, parità, conciliazione, lavoro di cura e chi più ne ha più ne metta sembrano spazzate via da un voto degli stessi colleghi del Pd. “Questo è un partito che non ha più l’etica tra i suoi pilastri – dice Zampa, presidente dell’assemblea del Pd – sicuramente a questo voto hanno partecipato anche donne, che si sono messe sotto i piedi un principio ispiratore non solo dei democratici, ma della Costituzione italiana. Il Pd così diventa un campo di gioco per intercettare il voto di tanti, senza distinzioni”. Dopo la proposta di non far più votare gli stranieri alle primarie, ora anche questo esito sulla parità di genere sembra far vacillare punti finora ritenuti fermi per i dem.

“Questa è una sconfitta del Pd – dice Marilena Fabbri – siamo state tradite e ci sentiamo indignate da una cultura maschilista e machista che è perfettamente rappresentata in parlamento. Se io devo ancora stare a spiegare a dei colleghi perché è importante la parità di genere, penso che il problema sia proprio lì”. Ora la battaglia si trasferisce al Senato ma “alla Camera avevamo i numeri e se volevamo farlo dovevamo farlo qui”.

Per l’ex ministro Josefa Idem in Parlamento “siedono troppe poche donne per farsi valere nei confronti di quegli uomini” che non hanno mai voluto fare leggi a favore delle quote rosa. L’ex campionessa olimpica critica le parole della berlusconiana Maria Stella Gelmini che ha sostenuto: “La parità è fondamentale ma non si introduce cosi’. Va anzi coltivata nella coscienza civile del Paese”.

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