Ok al governo, ma ricorda la DC. Il PD ha cambiato linea politica ma non lo ha spiegato agli iscritti

Sandra Zampa (Pd): Ok al governo Letta, ma ricorda la Dc. Mi aspetto maggioranze variabili. In preparazione un documento

Intervista a Sandra Zampa su “L’Huffington Post” del 28 aprile 2013

“Enrico Letta ha tenuto conto del disagio, delle aspettative, delle richieste di rinnovamento… La sua è un’operazione accettabile. Però…”.

Già, “però…”, dice Sandra Zampa, deputata del Pd, fedelissima di Romano Prodi, una che non le ha mandate a dire al partito dopo l’affossamento del prof in aula nell’elezione del presidente della Repubblica. Non si può votare contro il governo Letta, è il suo ragionamento. Però ci sarà un documento che suonerà come “cartellino giallo”.

Cos’è che non convince nella squadra di Letta? Il fatto che sarete fianco a fianco con il Pdl?

“E’ un governo che ci riporta alla mente il sapore della politica che abbiamo già vissuto, di un’epoca Dc che abbiamo già visto. Certo, ci sono alcuni nomi di cui ho grande stima: per esempio Zanonato, Delirio o Yosefa Idem e Cecile Kyenge. Dalla quale mi aspetto provvedimenti su materie come i Cie, i centri di identificazione ed espulsione… Dico”mi aspetto” perché adesso noi non avremo responsabilità su quello che farà questo governo”.

Sui Cie non possiamo aspettarci che il Pdl sia d’accordo…

“Certo, non possiamo aspettarci che saremo tutti d’accordo. Però magari su ogni provvedimento si potranno trovare maggioranze diverse e trasversali, di volta in volta”.

C’è ancora l’idea di stilare un “documento del disagio” sul governo di larghe intese?

“Certo, lo stiamo definendo in queste ore. Anche se potrebbe apparire come una mossa depotenziata nelle ultime ore, dato che va preso atto che Letta ha fatto lo sforzo di accogliere le nostre richieste e non ha incluso gente come Schifani, Brunetta o la Gelmini nel governo, però io penso che il documento ci debba essere“.

Cosa dirà?

“Parte dal fatto che questi sono tempi drammatici per l’Italia, sottolinea la necessità di un gesto di responsabilità cui non possiamo sottrarci. Prende atto del fatto che il governo include profili nuovi, ma specifica che i firmatari si impegnano a svolgere un lavoro in Parlamento e fuori perché il progetto politico del Pd non venga meno, con i suoi valori di equità, coesione. Il nostro sarà un vero lavoro vero sulle leggi: non dobbiamo abbassare la guardia per vedere risultati mai visti prima, né con il governo Berlusconi né con il governo Monti. E ci impegneremo per il bipolarismo, perché il Pd non cambi idea sull’alternanza tra i poli. Il fatto che questo governo ci porti a sapori antichi di epoca Dc è una sconfitta del Pd, ma non bisogna prendersela con gli altri: è colpa è nostra”.

Immagino che quest’ultimo punto sarà sottolineato nella discussione sulla legge elettorale che il Parlamento dovrà varare al più presto.

Esatto“.

Quante persone pensa che potranno firmare questo documento?

“Ancora lo stiamo limando, non mi sbilancerei sui nomi. Ma vale la pena di spiegare, di discutere. Nel Pd abbiamo cambiato una linea politica e non lo abbiamo spiegato ai nostri iscritti…”

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Una replica a “Ok al governo, ma ricorda la DC. Il PD ha cambiato linea politica ma non lo ha spiegato agli iscritti”

  1. […] valido, il punto è che la formula politica è molto difficile. Ci sono nella stessa coalizione partiti che si odiano tra loro. Le divisioni sono molto profonde, in tutte le direzioni, mi auguro che il governo possa gestire la […]

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