Nuove leggi per tutelare i diritti dei cittadini più giovani

 INFANZIA: ZAMPA, SUBITO RIFORMA PER TUTELARE MINORI

(ASCA) – ROMA, 20 NOV – ‘In Italia le persone di eta’ inferiore ai 18 anni rappresentano il 17 % dei cittadini: 10 milioni e 837 mila persone che non votano, non appartengono alle lobby in condizione di far pressione sulle agende politiche dei governanti del mondo, non hanno sindacati e non possono costituirsi in corporazioni. Un milione e 876 di questi bambini e adolescenti vivono in famiglie povere e 653mila sono quelli che vivono in condizioni di estrema poverta”.

E’ quanto scrive oggi sull’Avvenire, nella Giornata mondiale dei diritti del fanciullo, la deputata del Partito democratico, Sandra Zampa, capogruppo in Commissione Bicamerale Infanzia e prima firmataria della mozione sui diritti dei minori di eta’ che oggi, alle 16, sara’ discussa alla Camera.

‘Troppi – dice la parlamentare democratica – sono i temi urgenti che attendono una risposta dalla politica. Manca in Italia un ordinamento giudiziario che tuteli i minori per i quali, in assenza di una legge specifica, si applicano in forma ridotta, anche di un solo giorno, le pene previste per gli adulti. Dal 1986 attendiamo una riforma, non si puo’ continuare cosi’. E’ necessario prevedere risorse, mettere in sicurezza la vita e la possibilita’ di un futuro diverso anche per quei minori che si trovano in condizioni di difficolta’. Bisogna garantire davvero a tutti i nostri giovani parita’ di accesso ai piu’ altri gradi di istruzione, nel rispetto della Costituzione, e rimuovere gli ostacoli che impediscono a troppi di loro di studiare e di trovare nella scuola una possibilita’ vera.

L’Italia investe il 4.7% del proprio PIL in istruzione, contro una media OCSE del 5.8%. I tasso di abbandono scolastico nel nostro mezzogiorno e’ altissimo: in Sicilia e’ il 26%, in Sardegna il 23.9%, in Puglia il 23.4%. L’Italia – dice ancora Sandra Zampa – deve dotarsi di nuove leggi che sappiano interpretare il cambiamento avvenuto nel nostro tessuto sociale: nel 1992, l’anno del varo della legge sulla cittadinanza, c’erano in Italia poco meno di 800mila stranieri. Oggi sono 5 milioni. Siamo un altro Paese.

Per questo siamo chiamati a fare nuove leggi. E queste leggi non possono che partire dai bambini, dalle bambine e dagli adolescenti, da un grande investimento sulle loro vite. Perche’ sono loro la nostra speranza, il nostro domani’.

 

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abc last nov 21, 2012 Categorie: Media ,Sui mass media
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