Il governo trasferisca immediatamente in strutture adeguate i minori non accompagnati prigionieri a Lampedusa

Atto Camera

Interrogazione a risposta immediata in Assemblea 3-01834
presentata da
SANDRA ZAMPA
martedì 20 settembre 2011, seduta n.521

ZAMPA, FRANCESCHINI, VILLECCO CALIPARI, LIVIA TURCO, MARAN, AMICI, QUARTIANI, GIACHETTI, CONCIA, BRANDOLINI, CARDINALE, MATTESINI, SBROLLINI, SCHIRRU, DE TORRE, LO MORO, VIOLA e SIRAGUSA. –

Al Ministro dell’interno.
– Per sapere – premesso che:

dalle notizie a disposizione degli interroganti la situazione dei minori stranieri a Lampedusa è sempre più grave. A fine agosto 2011 i numeri parlano di circa 225 minori e adolescenti rinchiusi da settimane nelle due strutture di identificazione e detenzione di Lampedusa: 111 nel centro di primo soccorso e accoglienza di Contrada Imbriacola, 114 nella base in disuso dell’Aeronautica militare;

si tratta di strutture assolutamente inadatte all’accoglienza degli adulti, si immagini a quella di bambini, alcuni anche piccolissimi, situate a poche decine di metri dai radar di scoperta aerea e di difesa antimissile e dai relativi campi elettromagnetici, estremamente pericolosi per la salute;

la stragrande maggioranza di questi bambini e adolescenti è partita senza genitori: sono, dunque, minori non accompagnati;

tra questi bambini e adolescenti, assurdamente «reclusi», alcuni hanno anche pochi mesi, anche se la maggioranza ha più di tredici anni ed è arrivata in Italia in condizioni disumane, sopportando stenti e a volte vedendo morire i propri parenti e altri bambini durante la traversata;

il centro di Contrada Imbricola raccoglie, ad oggi, circa 529 reclusi, dei quali 111 minori, ed è situato nella zona più rovente di Lampedusa; le baracche, a due piani, sono costruite sul fondo di un canalone di calcare dove non arriva un filo di vento, sorvegliate da tutti i lati da squadre di militari dell’Aeronautica militare;

come riportato dall’inchiesta di Fabrizio Gatti su L’Espresso, la piccola Chideria, nata in Libia il 6 maggio 2011, è l’unica sopravvissuta tra i bimbi che erano sulla baracca del mare approdata a Lampedusa il 4 agosto 2011: è stata liberata con i genitori nigeriani soltanto dopo tre settimane, dopo ben venti giorni di reclusione, durante i quali si è ammalata;

un certificato sanitario di Medici senza frontiere, infatti, riscontrava sintomi persistenti di bronchite, pus dagli occhi e punture di insetto multiple: sono stati necessari l’esposto di un avvocato, legale dell’associazione Terre des hommes, e l’intervento del tribunale dei minori di Palermo;

sempre dall’inchiesta di Gatti si apprende che altri due minorenni, di sedici e diciassette anni, sono stati feriti dalle pietre lanciate dalla sezione adulti durante una rivolta notturna nel centro di identificazione ed espulsione;

questi sono solo alcuni dei moltissimi casi, emblematici di una situazione che assume contorni sempre più inquietanti ed evidentemente indegni di un Paese civile: non è, infatti, più tollerabile che un Paese civile lasci che bambini e adolescenti vengano tenuti di fatto prigionieri, in condizioni inaccettabili dal punto di vista sanitario, privati dei loro diritti di persone di minore età ma non minori nei diritti;

è intollerabile che questi adolescenti e bambini, costretti a lasciare il proprio Paese con la speranza di un futuro migliore, siano prigionieri a Lampedusa, in condizioni non adatte, e che ancora, da quando dal mese di febbraio 2011 sono cominciati gli sbarchi, l’Italia non abbia adottato un protocollo di comportamento tale da garantire loro asilo e protezione;

la legge n. 176 del 1991, con la quale l’Italia ha ratificato la Convenzione di New York sui diritti del fanciullo del 1989, sancisce che il nostro Paese si impegna a garantire ai minori stranieri non accompagnati tutti i diritti garantiti dalla Convenzione stessa, tra i quali il diritto alla protezione, alla salute, all’istruzione, all’unità familiare, alla tutela dallo sfruttamento, alla partecipazione alla vita sociale -:

se il Ministro interrogato abbia piena contezza delle reali dimensioni del fenomeno, se non ritenga necessario ed urgente fornire i dati esatti relativi ai flussi in entrata ed in uscita dei minori sull’isola di Lampedusa e a quanti siano, tra loro, quelli ancora trattenuti, nonché se non intenda dare adeguate risposte in merito ai motivi alla base dell’inspiegabile mancato trasferimento in adeguate strutture di accoglienza, alle procedure di censimento al loro arrivo e, più in generale, agli strumenti di tutela per ciascuno di loro.
(3-01834)

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abc last set 20, 2011 Categorie: Parlamento ,Atti parlamentari
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