La magistratura faccia luce al più presto, ma i vertici PD chiedano scusa agli elettori

Zampa: «Lasciamo stare la magistratura e chiediamo scusa agli elettori»

Intervista di Daria Gorodisky a Sandra Zampa su Il Corriere della Sera del 11 settembre 2014

Roma – «Matteo Renzi è venuto a Bologna a commentare “avete fatto un bel casino“; ma a me sembra che il “casino” lo abbiano fatto in parecchi… Adesso chiediamo scusa agli elettori: lo facciano il segretario e i vertici locali, che avrebbero dovuto dire “qui decidiamo noi”. Scusiamoci tutti». Sandra Zampa, prodiana doc, deputata e vicepresidente del Pd, addossa ai vertici del partito la responsabilità del «pasticcio» delle primarie in Emilia Romagna.

«Ci sono state troppe interferenze, continui tentativi di definire un candidato unitario. Ma l’unitarietà o c’è, come è stato sul nome di Chìamparino in Piemonte, oppure è una chimera. Si è perso un mese e mezzo per capire se Roma permetteva o non permetteva; o se avrebbe mandato un nome “importante” a correre per la presidenza regionale, come se ci fossero candidati di serie A e di serie B: una mancanza di rispetto. E si è perso tempo, soprattutto, per provare a nascondere le divisioni interne alla corrente renziana, che esprimeva due candidati».

Ma questo che cosa c’entra con le indagini a carico di Matteo Richetti e Stefano Bonaccini?

«C’entra perché la consultazione su chi correrà a nostro nome per la guida della Regione è fissata il 28 di questo mese: sono rimasti pochissimi giorni per la campagna elettorale, per parlare ai cittadini. Speravo che non si provasse più a evitare le primarie».

Anche senza il «ritardo» la notizia delle indagini sarebbe arrivata con la stessa tempistica.

«L’inchiesta era già nota da tanto. Però, dopo essersi candidati, Richetti e Bonaccini hanno mandato i loro avvocati a verificare in Procura le loro rispettive situazioni: perché non lo hanno fatto prima?»

Crede che ci sia un nesso tra il corso delle indagini in Emilia-Romagna e il lavoro del governo sulla riforma della Giustizia?

«No. La Procura, come ha dichiarato, ha lavorato in agosto per arrivare al punto in cui è arrivata. In questa serie incredibile di errori, l’unico che non possiamo permetterci è di attaccare la magistratura: sarebbe l’ultima cosa che ci manca per essere omologati a Forza Italia e Berlusconi. Possiamo solo chiedere a giudici di fare il prima possibile».

Richetti si è ritirato, mentre Bonaccini ha confermato che andrà avanti con l’appoggio dei vertici nazionali, e correrà contro l’altro candidato pd rimasto, Roberto Balzani.

«La decisione spettava soltanto a lui. E penso che Bonaccini abbia scelto bene. Confido nel fatto che, alla fine, l’imputazione che lo riguarda decadrà».

Lei e l’area prodiana lo avevate appoggiato, affiancandogli il «vostro» Patrizio Bianchi come responsabile del programma. Continuate a stare con lui?

«Sì».

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